Regolazione del II° die (expanding die)
Ovvero come divaricare la parte apicale del colletto (per predisporre l’inserimento della palla) e inserire la corretta dose di polvere nel bossolo
Dopo aver chiuso il foro sul fondo del bossolo inserendo un nuovo innesco, è possibile procedere con l’inserimento della polvere.
Per agevolare l’inserimento della polvere, e per aiutare il successivo inserimento della palla, conviene usare un apposito die.
Questa matrice è il secondo pezzo che viene fornito con i set dedicati ai vari calibri.
Nota bene: il secondo die si usa nei calibri da pistola e solamente in pochissimi calibri da carabina; in genere non si usa nei bossoli a collo di bottiglia.
Questa matrice svolge la funzione principale di svasare leggermente la bocca/colletto del bossolo onde favorire la successiva introduzione del proiettile.
Ed in alcuni casi può fungere da supporto per il dosatore (cioè l’erogatore della polvere viene fissato alla sommità della matrice ed automatizza l’erogazione della polvere).
Riprendo qui a lato lo schema del die di espansione del colletto (expanding die).
In cui si vede come l’imbuto passante (funnel) è anche cavo per poter inserire la polvere direttamente durante l’allargamento del colletto. Con un bicchierino dosatore, o tramite un dosatore semiautomatico da fissare sul die stesso.
La svasatura del colletto del bossolo viene effettuata con un cilindro interno al die, che presenta una specie di imbuto all’estremità.
Questo cilindro se è cavo (per agevolare l’inserimento della polvere) lo trovate anche indicato come “funnel“
In pratica il corpo della matrice serve solo a tenere in asse il funnel, ed a regolarne l’altezza (o meglio, serve a regolare quanto il funnel entra nel bossolo per allargarlo).
Qui a lato vedete dei funnel di diverso calibro, in cui si notano i terminali conici che entrano e affondano nel bossolo allargando il colletto.
Svasare SOLO QUANTO BASTA …
Perchè è importante svasare SOLO QUANTO BASTA, e non eccedere ?
Perchè l’ottone è un materiale relativamente duttile, e non resistentissimo.
Noi con la prima matrice andiamo a ricalibrare il bossolo e perciò restringiamo il colletto alle dimensioni originali.
Successivamente andiamo ad allargare il colletto per inserire la palla; questo colletto poi lo dobbiamo ri-restringere per bloccare la palla (fase di crimpaggio). Inoltre nel crimpaggio il bordo viene spesso anche schiacciato e raschiato.
E poi al momento dello sparo, il colletto viene nuovamente espanso (e molto velocemente!).
Insomma, questo bordo del bossolo è soggetto ad una sequenza di stringi/allarga che ne provoca una precoce usura.
Ed è il motivo per cui ad un certo punto dovrete buttare il bossolo: perchè inizia a cedere o a fessurarsi.
Per la regolazione della matrice di espansione, si inizia da una posizione base; e poi occorre procedere per aggiustamenti successivi, fino a che non trovate l’altezza corretta ed il giusto compromesso tra la palla che usate e l’altezza del bossolo (bossoli che probabilmente non saranno tutti della stessa altezza).
C’è chi ricorre anche ad un altro modo, che comunque richiede sempre un aggiustamento successivo.
Una volta trovata la giusta regolazione, bloccate il die in posizione con il controdado (o usate un dado di fermo con grano di blocco), e dovreste avere una certa costanza.
Partiamo dai consigli dei maggiori produttori.
Per montare e registrare correttamente il die di espansione, occorre effettuare le seguenti operazioni:
- Abbassare la leva di caricamento così da tenere sollevato il pistoncino, con lo shell holder inserito (vuoto).
O alzate lo shell plate se state agendo con una pressa multistazione. - Avvitare a mano il die nel foro della torretta fin tanto che non tocchi lo shell holder.
- Svitare il die di un giro completo per tenerlo “abbastanza alto“.
A questo punto, prendete un bossolo ricalibrato e provate ad inserirlo nel die; e verificate con un proiettile se la svasatura è sufficiente, o se dobbiamo svasare ulteriormente.
Andando di volta in volta ad abbassare il die per piccoli passi, in genere un quarto di giro alla volta.
Nel verificare la svasatura ricordate: deve essere appena sufficiente ad introdurre un una palla.
Non deve essere eccessiva perché inutile, perché rovina precocemente il colletto del bossolo che cederà dopo pochissime ricariche.
E perchè se allargate troppo la palla potrebbe cadere all’interno del bossolo; oppure potrebbe non restare in posizione nei passaggi successivi, spostandosi facilmente.
La svasatura non deve essere troppo esigua, non può essere troppo precisa, troppo tirata; perchè la palla non entrerà bene nel bossolo, e quando la affondate (con il terzo die) può succedere che deformate il bossolo, o che la palla si incastri o si impunti e andrete ad “arricciare” il bossolo, o può anche succedere che andate a trafilare la palla.
Ripeto: occorre agire con piccoli aggiustamenti del die, per regolare la svasatura sulla propria combinazione die/palla/pressa/bossolo.
E’ vero che è una scocciatura procedere per piccoli passettini, andando ogni volta a mettere il bossolo, provare, musirare, ecc ecc.
Però una volta fatto, fissate il die con il suo anello e … non lo toccate più.
Ovviamente, non procedendo ad una trimmatura preventiva dei bossoli (cosa invece comune nelle ricariche per arma lunga), potrebbero esserci delle differenze di lunghezza tra i vari bossoli, e pertanto potrebbero risultare diversi livelli di svasatura.
Tali tolleranze sono comunque accettabilissime nella ricarica per arma corta.
Trovata la giusta combinazione, bloccate il die in questa posizione.
Il die, in questa posizione, sarà generalmente distanziato di circa 1,5 mm dallo shell holder (media comune a molti costruttori).
Qui di seguito uno spezzone di un video (fonte: Targetfun) in cui si vede bene come procedere per la regolazione del die.
RIPETIZIONE:
l’importanza di una buona svasatura sta nel svasare solo quanto basta per l’inserimento dell’ogiva, per favorire l’inserimento il più possibile concentrico della palla nel bossolo, e tenere la palla bloccata, in posizione, perchè non si sposti durante le successive operazioni; se la palla non è bene in posizione, quando passo al die di inserimento palla potrebbe succedere che la palla si sposta e viene inserita (inizialmente) non “in asse“, con deformazione del bossolo.
Un altro sistema, che trovo abbastanza pratico per accelerare un primo grossolano posizionamento del die di svaso, è il seguente:
- monto sullo shell holder (o sul piatto / shell plate) un bossolo già ridimensionato (passato al primo die), di misura standard e (si spera) comparabile con tutti gli altri bossoli da ricaricare.
Alzo il pistone e porto il bossolo su fino a fine corsa - avvito a mano il die di espansione fino a che non arrivo ad appoggiarmi sul bossolo così inserito;
ad un certo punto non sarà più possibile avvitare ulteriormente il die “a mano” perchè incontra il bossolo sottostante e il cono si blocca - alzo la leva della pressa e faccio scendere il bossolo, liberando il die
- avvito di un mezzo giro il die svasatore
- abbasso la leva e inserisco il bossolo nel die.
E verifico se la svasatura è “ottimale” (vedi di seguito).
Devo procedere per leggeri aggiustamenti successivi (eventualmente utilizzando qualche altro bossolo appena riformato) fino a che non trovo la giusta altezza della matrice.
A questo punto blocco il die con il suo anello.
Ripeto quanto detto prima: la svasatura deve essere appena sufficiente ad introdurre una palla concentricamente nel bossolo.
In pratica e con riferimento ad una palla per arma corta, se inserisco la palla sul bossolo appena svasato, il fondo della palla deve entrare “un pochino” nel bossolo, anche solo 1 millimetro, quel tanto che serve perchè la palla resti ferma al suo posto ed in asse con il bossolo. E che non si muova o che non cada quando poi passo al successivo die.
Se la svasatura è troppo “poca”, la palla non entrerà facilmente, e nel successivo inserimento (3° die) se la palla è ramata o blindata probabilmente forzerà il colletto del bossolo con probabile piegatura / arricciamento del bossolo (che a questo punto sarà da buttare); se è in lega probabilmente sarà “trafilata” dal colletto del bossolo.
Oppure la palla si sposta, ruota, cade dal bossolo ed impedisce al terzo die di lavorare correttamente (e probabilmente “sfascerà” il bossolo).
Attenzione: se lo svaso è eccessivo, la palla “cade” dentro al bossolo, affonda già oltre misura; e magari non me ne accorgo e procedo (cosa grave perchè la palla sarà appoggiata alla polvere).
Per altro ciò denota un eccessivo allargamento del bossolo con eccessiva deformazione.
Qui sopra:
- il primo bossolo presenta uno svaso ridotto, insufficiente.
La palla non riesce neppure a restare in posizione (quando poi forzo l’inserimento, andrà di certo ad accartocciare il bossolo). - Nel bossolo di destra invece, lo svaso è eccessivo e la palla è caduta dentro il bossolo; è troppo in profondità, non è possibile bloccarla (crimp) in questa posizione, perchè ammesso che il caricamento proceda correttamente, l’eccessiva pressione che si crea all’interno (la palla è praticamente a contatto con la polvere) potrebbe essere pericolosissima.
A questo punto devo estrarre la palla (meglio sempre ricorrere al martello cinetico) e ridurre lo svaso riformando il bossolo. - la munizione al centro è corretta, con la palla alla giusta altezza, con i bordi del bossolo sporgenti (poi ci sarà la crimpatura che li farà aderire bene)
Questo a lato è un esempio di un bossolo in cui si è forzato l’inserimento della palla, ma con uno svaso insufficiente; la palla non è riuscita ad entrare perfettamente in asse nel bossolo, si è “impuntata” su un lato del bordo, ed ha arricciato il bossolo.
A questo punto si deve disassemblare la cartuccia (con il martello cinetico), recuperate la palla, e … si butta il bossolo.
Inserimento polvere
Nella maggior parte delle matrici, la sommità del die svasatore presenta un grosso dado filettato che può essere utilizzato come invito per versare la polvere, ma anche può essere rimosso per accettare ed accoppiare un dosatore semi automatico (auto drum).
Se state ricaricando in modalità “assolutamente manuale”, significa che:
- andate a misurare ogni dose che dovete inserire nel bossolo, pesandola con la bilancina. Operazione lunga che però è praticamente la regola nelle ricariche di precisione.
In questo caso, si ricorre sempre ad un imbutino che appoggiato sulla sommità del die (o direttamente al bossolo) aiuta a non spandere la polvere oppure usate dei bicchierini, dei misurini della giusta dimensione, che avete già catalogato e sapete con certezza quanta dose di una data polvere (in peso) corrisponde ad ogni bicchierino (di un dato volume).
In questo caso possono essere utili dei kit come questo qui sotto. Questi misurini (volumetrici) si trovano di moltissime misure, con costi veramente contenuti. Al 99% troverete anche quello che fa al caso Vostro.
E se servono aggiustamenti “di fino”, potete usare il misurino della dimensione “superiore”, aggiungendo sul fondo un dischetto di cartone per arrivare al volume “preciso preciso” come da Vostra dose.
Anche in questo caso utilissimo l’imbutino.
- oppure utilizzate un qualche dosatore volumetrico da banco, manuale o anche elettronico (erogatore accoppiato ad una bilancina).
Spesso questi sono già dotati di un invito inferiore in cui appoggiare il bossolo per non spandere polvere.
Se state utilizzando una qualche forma di agevolazione (diciamo un semi-automatismo), potete ricorrere ad un dosatore volumetrico che sfrutta le predisposizioni di quasi tutti i die svasatori.
In pratica, il cilindro conico (funnel) che svasa il bossolo e che è cavo (ha un foro passante), sulla sua sommità può accoppiarsi con un dosatore di polvere a cilindretti, a cassettino, a cono sagomato, eccetera.
Quando sollevo il bossolo per svasare, questo movimento aziona dei leveraggi che aprono un cassettino di dato volume (preregolato), o ruotano un cilindretto di dato volume (che avrete regolato in precedenza), che rilasciano nel bossolo la dose prestabilita (in volume) della polvere presente nel serbatoio del dosatore.
Ogni dosatore usa un proprio meccanismo, ed in genere si adatta ai propri dies.
Oppure nelle presse progressive il dosatore è già fornito e bisogna acquistare l’adattatore per i propri dies o per il proprio calibro.
Per la regolazione del dosatore, dovete fare riferimento alla documentazione dello specifico modello acquistato (al solito, in rete troverete centinaia di video più o meno esplicativi; fate sempre attenzione a tutto quello che viene “sparato” sulla rete, ragionateci un attimo!).
La regolazione della quantità di polvere va effettuata seguendo le istruzioni di ogni dosatore; ma in generale si tratta di avvitare o svitare un registro che andrà a diminuire o aumentare il volume di carico della polvere.
Accorgimento valido per tutti i dosatori: è molto importante fissare bene tale dosatore onde evitare giochi eccessivi che possono causare una fuoriuscita di polvere, ma soprattutto che possono essere causa di dosaggi errati (diversi, non costanti).
A tale proposito si veda oltre, nella presentazione delle successive fasi di caricamento.
Qui a lato un dosatore volumetrico a cassettino (tipico dei kit della Dillon); si noti sulla destra il cassettino con lo spazio (regolabile con la vite visibile in testa) per la dose di polvere. Ad ogni ciclo della leva, il cassettino scorre riempendosi di un dato volume di polvere, che poi rilascia nel die sottostante (e da cui cade nel bossolo). Questo kit deve essere montato su un die Dillon che comprende la boccola svasatrice appositamente dedicata (per ogni calibro). |
IMPORTANTE:
come già detto nelle pagine dedicate alle polveri, ogni polvere ha un dato rapporto peso/volume.
Perciò ad esempio (solo come esempio!) un dato volume della polvere N340 avrà un peso di 7,5 grani; ma lo stesso volume di una polvere diversa (ad esempio la polvere N150) avrà un peso completamente diverso.
Ad ogni cambio di polvere, dovete assolutamente ri-regolare il dosatore, aiutandovi con la bilancina (e provando diverse volte la dose).
IMPORTANTE 2:
soprattutto per piccole dosi (ad es. nei piccoli calibri) è importante utilizzare delle polveri “più indicate” all’ottimale riempimento; ovvero polveri con grana più “fine” e dalla superiore scorrevolezza.
Ed è opportuno provvedere ad una verifica del peso a campione ogni “tot” pesate.
O meglio, i primi 5-10 colpi io li peserei tutti, per essere sicuro della corretta regolazione della dose (piccole variazioni di un decimo di grano sono normali). E poi andrei a campione ogni 10-20 erogazioni, per vedere se il dosatore “tiene” la regolazione.
Poi sarà Vostra cura capire se avete un dosatore affidabile, una polvere ottimale, e una pressa ben regolata; e potrete permettervi un controllo ogni 20 o 50 colpi (o quello che decidete).
Ma … meglio controllare una volta in più !
Ovviamente, se ad un controllo trovate una dose completamente sballata, … teoricamente dovreste controllare tutti i colpi dall’ultima munizione pesata / controllata. E dovreste verificare se questa pesata anomala è un caso “isolato” (comunque preoccupante) o se si è persa la regolazione del dosatore e … dovete verificare appunto le pesate dall’ultimo check.
IMPORTANTE 3:
un decimo di grano equivale a poco più di 6 millesimi di grammo! Se avete piccole variazioni di +/- un decimo di grano tra le pesate, … è normale. Non andrei a regolare il dosatore continuamente.
Come verificate il peso di 6 millesimi di grammo?
O state usando una VERA bilancia elettronica di precisione, in grado di garantire la pesata sui millesimi di grammo, perciò un apparato che costa da … un migliaio di euro in su, e lo tarate ogni tot mesi o ogni tot pesate con un peso campione certificato !
Oppure, per quanto sia “di marca” la Vostra bilancina elettronica (da 10€ o da 200€ non cambia molto ….), difficilmente potrete avere certezza della pesata con precisione al mezzo centesimo di grammo (checchè scrivano sulle caratteristiche del prodotto) !
Secondo Voi, con 30€, o anche con 50€, vi danno un sensore che garantisce il millesimo di grammo?
Se siete alla ricerca della massima precisione (se ad es. caricate munizioni da fucile per tiro sulla lunghissima distanza), e non avete qualche migliaio di euri da spendere, rivolgetevi alle bilancine meccaniche, meglio se di buon acciaio, meglio se con i coni di appoggio sostituibili, e procuratevi qualche campione per la taratura della pesata.
Altrimenti, non impazzite e accettate un minimo errore (come detto, accettabili errori di +/- 0,1 grani)
IMPORTANTISSIMO !
ATTENZIONE: Prima di inserire il proiettile, accertatevi SEMPRE che in ogni bossolo sia presente la corretta DOSE di polvere!
Questo è necessario per scongiurare la creazione di pericolose ricariche prive di polvere o con doppia dose di polvere!
TENETE A MENTE che spesso i maggiori pericoli provengono non dalla doppia dose, ma dalla scarsa o nulla dose.
Infatti può essere che una doppia dose possa essere “sopportata” dalla camera/canna della Vostra arma.
E comunque sulla maggior parte delle munizioni per arma corta, la doppia dose spesso (non sempre!!) si nota subito perchè il livello della polvere è alto, quasi al bordo, e la palla arriva a contatto con la polvere e non scende del tutto.
In genere se ricarichiamo per un tiro “alla carta”, usando dosi medie o leggere, la doppia dose potrebbe essere sopportata essendo magari un 30-40% superiore alla dose massima; o magari essendo polvere molto progressiva non brucerà completamente in canna.
Ma con una dose scarsissima (o nulla), succede che allo sparo c’è sufficiente pressione per far avanzare la palla in canna, ma non per completarne il percorso e la fuoriuscita. E la palla resta bloccata in canna !!
Ecco che ad es. su una semiautomatica, sparate in sequenza il colpo successivo e … con la giusta carica la palla parte e si scontra a più di 1000km/h con la palla presente in canna !!
Nell’80% dei casi si butta solo la canna; in un altro 10-15% di casi si butta tutta l’arma; vi sono però casi in cui anche il tiratore si è fatto male, e non poco, investito dai pezzi di canna, carrello, ecc ecc ….