[R16] Accessori ricarica

Accessori e utensili utili per la ricarica

Elenco qui velocemente altri utensili ed accessori utili nelle operazioni di ricarica.
A parte le presse, che hanno la loro pagina dedicata, con i rispettivi accessori dedicati (shell holder in primis), vi sono molti altri “amenicoli” che possono risultare molto utili quando ci troviamo a ricaricare e magari c’è qualche intoppo o emergenza o altro evento non previsto ….
In ordine di … utilità (o quasi, per come la penso io):
Martello cinetico
Bilancina
Calibro
Centellinatore
Imbutini
Tavoletta portacolpi
Dosatori
Pulitori bossoli
Innescatori manuali
Kit lubrificazione
Scatole portacolpi
e … uno o due o più manuali di ricarica,
e SOPRATTUTTO …
le tabelle delle dosi min e max per la polvere che utilizzate

ATTENZIONE: l’abbinamento calibro / palla / polvere è indicato nei dati di ricarica forniti dai produttori di polvere, ed in genere è anche reperibile nel sito ufficiale del produttore di polvere.
Partite SEMPRE dalle dosi “ufficiali“; le dosi personalizzate o “consigliate” le proverete quando avrete ben compreso tutte le variazioni e comportamenti diversi in base al variare dei componenti.

Martello cinetico (bullet puller)

INDISPENSABILE!!
Anche se credi di essere il goldrake della ricarica, non è pensabile produrre centinaia (o migliaia) di munizioni sempre perfette!
E non è opportuno lasciare munizioni “non perfette” assemblate, con il rischio di essere scambiate e/o utilizzate.
Prendila come regola: se la munizione non è perfetta, scartala e rifai. Per qualche centesimo di valore rischi di rovinarti la giornata, la pistola, e di farti cacciare dal poligono ?

Inoltre, ricorrendo al martello cinetico, diventa semplice riutilizzare il bossolo e la palla, e volendo la polvere; sicchè non perdi quasi nulla.

Cosa è e come funziona ?
E’ un martello cavo. Sviti un tappo su un’estremità, inserisci la munizione da smontare con un anellino di blocco (ce ne sono di 3 o 4 misure), riavviti il tappo e sbatti forte sul pavimento! Molto forte!
In questo modo la palla è “sbattuta fuori” dal bossolo; un po’ come un frontale in auto senza cintura di sicurezza: l’urto lancia il pollo-non-cinturato fuori dal parabrezza facendogli vincere forza di gravità e la resistenza del vetro …
Se proprio volete vedere meglio come funziona, cercate in rete “bullet puller how to use” e troverete molti video.

Ricordate di usarlo sempre su un piano “duro” (ad es. mattonella, pietra, marmo); perchè è proprio la maggiore rigidità al colpo che faciliterà l’estrazione della palla dal bossolo. Se lo battete su un legno (relativamente morbido, che poi si ammacca!) o su un tappeto o su un panno, ridurrete l’efficacia (vi tocca battere 2, 3 o più volte …)

Nell’acquisto preferite quelli con un paio di set di anelli di blocco del bossolo, e mettete in conto di cambiare periodicamente un elastichino per tenerli assieme (questo micro elastico è una delle poche cose che prima o poi si romperà).

N.B.: in rete ci sono molti esempi di martello cinetico autocostruito partendo da un tubo di metallo per l’acqua, un raccordo ed un bullone.
A maggior ragione cercate un martello cinetico economico. Spesso per il solo fatto di essere venduto con marchio “top” il prezzo triplica. Martelli cinetici esattamente uguali si trovano da 9,5€ (marchio cinese) a 40€ (marchio top).

Bilancina (powder scale)

Può essere meccanica o elettronica.
Ma una bilancia è indispensabile, una necessità assoluta.

E se ci orientiamo sulle bilancine elettroniche, vi sono le “standard” (economiche, che più o meno si equivalgono tutte), o le “specialistiche” (quelle ad es. usate nelle industrie chimiche e farmaceutiche; ma che costano quaranta o cinquanta volte tanto ….).

Qui esprimo una mia personalissima opinione: le bilancine elettroniche “economiche” (dai 15€ ai 50-100€), anche se di marche note, utilizzano tutte un sensore piuttosto standard, poco preciso sulle piccolissime variazioni.
O meglio, tutte montano un sensore che non ha precisioni da millesimo di grammo !!
E’ vero che una volta tarata (con peso campione), la ripetitività è buona; se mettete 5 volte lo stesso peso, darà la stessa misura. Ma se vi sono differenze minime di peso (dell’ordine di centesimi o millesimi), queste bilancine non lo rilevano, oppure sparano una misura che non sempre è esatta.
C’è da dire che per la ricarica non agonistica, l’andare a pignolare il mezzo decimo di grano è … ininfluente.

Ricordate che un decimo di grano (grain) equivale a ca. 6,5 millesimi di grammo … Avere una accuratezza al centesimo di grammo equivale a misurare poco più di un decimo di grano. Che per l’appunto nella ricarica amatoriale è più che sufficiente; le dosi anche piccole possono benissimo avere una approssimazione al decimo di grano (e con i dosatori volumetrici la tolleranza è anche di molto superiore).

Se optate per questi attrezzi, cercate qualcosa che sia “adatto” a piccolissimi pesi (ad es. da 0,01 a 5 grammi); lasciate perdere  le bilancine che dichiarano di pesare da 0 fino a 200 grammi o più; questi sensori non possono lavorare correttamente su un range così ampio di pesi. Perciò evitate di orientarvi su bilancine che dicono di pesare da 0 a 500grammi ! Cercate caso mai bilancine da 0 a 50 grammi (se ci fossero – magari! – prendete quelle che dichiarano da 0 a 10 grammi).
E ripeto: la precisione non può essere al millesimo di grammo!! Su Amazon o su eBay o in qualche altro sito, i venditori scrivono di tutto; ma la precisione è forzatamente limitata !
Se va bene sarà intorno al decimo di grano (che vuol dire già poco più di un centesimo di grammo! Sarebbe già un eccellente risultato).
Precisioni da millesimo di grammo sono riservate a bilance da laboratorio, molto molto molto più costose e che richiedono particolari e frequenti calibrazioni. E che oggi (inizio 2024) richiedono esborsi ben superiori ai 2mila€.
N.B.: da qui potete capire che se vi offrono una bilancina precisa al millesimo di grammo per 50 o 100€, … qualche domanda ponetevela.

Comunque queste bilancine elettroniche economiche sono molto comode e veloci; fate una piccola spesa aggiuntiva (pochissimi euro): comperatevi qualche peso campione ad es. da 0,1 o da 0,5 grammi o similare; e segnatevi la correzione da applicare prima di iniziare ad usarla (ogni volta che la usate); lasciate perdere i pesi campione da 20 grammi !!
Ci sono in rete set di pesi campione da centesimi di grammo a pochi euro.
Potete anche costruirvi qualche peso campione usando una bilancina meccanica di qualche amico …

Altra ATTENZIONE: spesso il livello di carica delle batterie influisce sulla precisione; se trovate una bilancina che abbia anche la presa per un’alimentatore (in genere sono da 3V o 5V), preferitela e dotatevi di un caricatore universale economico e così potete usarla per ore senza temere variazioni di pesata.

Varianti su questa piattaforma sono i dosatori elettronici; sistemi che dosano la polvere automaticamente, con possibilità di memoria, contapesate, ecc. Personalmente li trovo poco pratici perchè sono abbastanza lenti nella dosatura (niente a che vedere rispetto ai dosatori volumetrici).
Però per le ricariche manuali (quando la velocità non è una necessità) possono essere di aiuto.
Occhio che costano “tanto” (qualche centinaio di €) e la loro precisione (peso) non è al centesimo di grammo, checchè ne dicano o scrivano sulle caratteristiche!

Vi sono anche dosatori veloci e molto precisi, abbinati a bilancine da millesimo di grammo; ma essendo prodotti abbastanza “dedicati”, costano parecchio (siamo sull’ordine dei 2mila € o poco meno).

Ovviamente le bilance meccaniche, tradizionali, funzionano sempre, e senza batterie.
È difficile sbagliare con una buona bilancia vecchio stile.
È un dispositivo meccanico semplice; quindi, a meno che non lo rompi “fisicamente”, le letture saranno sempre accurate e coerenti.
E le batterie non si scaricano mai (non ce ne sono!)
Basta solo tenerle pulite ed evitare di forzare lo snodo con pesate “fuori norma” (non vanno bene per pesare le zucche!)
Se vi fossero dubbi sulla lettura della bilancia elettronica, il controllo lo si fa utilizzando la vecchia bilancia meccanica!

Una volta che avete il peso campione (ne trovate a iosa), verificate la scala e l’eventuale correzione (una tantum); e poi la costanza e l’affidabilità è garantita per decenni. Ed i costi sono contenuti; vanno benissimo anche le marche meno blasonate; pensateci bene prima di spendere una fortuna solo perchè è marchiata XYZ …

Calibro (caliper)

Nel nostro ambito (ricarica amatoriale di munizioni per arma corta) serve principalmente per misurare la lunghezza totale (OAL) della munizione; e pertanto è necessario per regolare il die inseritore di palla (che appunto determina la lunghezza totale della munizione).
Se la precisione (e la relativa lettura) è sufficientemente elevata, può essere utile anche per verificare i diametri delle palle e le lunghezze dei bossoli.

Ovviamente quelli meccanici “funzionano sempre”, ma la lettura può essere meno “immediata”. Ed in genere ci si ferma al decimo di mm.

Quelli elettronici, con lettura immediata sul display, come sempre si dividono un due “fasce”: economici (da una o due decine di euro), e “professionali” (siamo verso il centinaio di euro ed oltre).
Quelli economici vanno bene ma è sempre meglio azzerarli (verificare lo zero) ad ogni accensione; in genere l’errore è contenuto ed è più che accettabile per i nostri utilizzi: lo usiamo per la lunghezza della munizione (OAL), perciò in genere va più che bene la precisione al decimo.
Ovviamente restate sempre su prodotti realizzati in metallo (scartate quelli in plastica).

P.S. per chi ricarica per arma lunga e per tiro di precisione, e perciò seleziona palle e verifica ogni bossolo, conviene dotarsi di un micrometro centesimale o millesimale.

Centellinatore  (powder trickler)

Per la dose di assoluta precisione (ovviamente se non utilizzate presse progressive), quando dovete centellinare la carica con tolleranze minime, un dosatore (detto anche “centellinatore”) vi può aiutare a dosare il granellino …

Ovviamente dovete avere una bilancia in grado di “leggere” queste minime variazioni.

In genere, per le cariche amatoriali da pistola, si resta sui dosatori volumetrici standard; le loro tolleranze sono accettabilissime. E di conseguenza non si sente la mancanza di questo accessorio.

Imbutini (powder funnel)

Quando dovete ricaricare colpi singoli, o dovete  pesare attentamente delle dosi su un bilancino e poi versarle (senza spandere neppure un granellino!) sul bossolo, vi può aiutare (molto) un piattello con invito, come quello qui a lato), oppure un imbutino antistatico.

Antistatico perchè … la polvere tende a restare attaccata dappertutto!

In genere gli imbutini hanno due o tre raccordi per adeguarsi alle diverse dimensioni dei bossoli.

Tavoletta portacolpi (reloading block)

Mano a mano che i bossoli ricevono la propria dose di polvere, è essenziale posizionarli su un supporto, una tavoletta o un blocco di caricamento (loading block), per massimizzare l’ordine e la pulizia sul proprio banco di ricarica.
Ed evitare che qualche bossolo cada e sprga polvere su tutto il tavolo.

E’ un accessorio semplice ma utilissimo per lavorare con ordine e soprattutto in sicurezza.
Non avete idea di quante volte il maledettissimo bossolo si è ribaltato finchè tentavo di sistemare la palla, o cercavo di aggiungere un granellino di polvere …

Ovviamente l’utilizzo è praticamente indispensabile per chi procede con la ricarica singola, manuale, colpo per colpo (ad es. pressa monostazione). Dovendo procedere per fasi, dovrai avere una base (affidabile) in cui parcheggiare tutti i bossoli in attesa del cambio die e della nuova operazione … come anche sarà necessario avere una base solida nel momento di rabbocco della polvere.

Se invece avete una superpressaprogressiva … i colpi vi verranno versati nell’apposito contenitore già belli finiti.

Questa tavoletta portacolpi non è altro che un pezzo di plastica con fori di 2 o 3 misure, adatti per la quasi totalità delle munizioni per arma corta (e arma lunga in genere fino al .308 ca.).
Non serve che sia della marca X o Y o … altro. Prendetene una economica, meglio se anzi ne avete un paio così se usate una monostazione potete lavorare i bossoli spostandoli da una all’altra senza confusione.

Se avete un po’ di attrezzatura e manualità, potete costruirvene alcune con un pezzo di legno da 25 o 30 mm di spessore, ed un trapano a colonna … fate i buchi “a misura” (profondità di ca. 15-20 mm) e avete risolto.

Le tavolette più comuni in genere hanno fori da 10mm ca. su un lato (calibri 9mm, 38, 40), e nell’altro lato hanno buchi da 13mm ca. (44M, 460, 500).
Poi vi sono quelle dedicate all’arma lunga, in cui i fori sono di diametro maggiore ed anche di maggiore profondità.

Dosatori (powder dispenser)

La bilancia verifica il peso effettivo della polvere che vogliamo inserire in una cartuccia. Certamente sarebbe possibile pesare ogni singola carica (cosa che si fa nella ricarica di precisione), ma i tempi di ricarica diventerebbero biblici!
Se devi caricare ad es. 200 cartucce cal. 38 per la prossima uscita al poligono, ti serve una settimana di tempo solo per le 200 singole pesate !

Ecco che si ricorre ai dosatori volumetrici.
In pratica, si automatizza il processo di misurazione della quantità corretta di polvere, in base al volume.
Sono di fatto dei misurini, e ci si regola per trovare (o adattare) un misurino che una volta riempito contenga esattamente il peso desiderato della data polvere.

Prima nota: se hai un misurino da 0,5cc, e lo riempi ad esempio con la polvere N320, otterrai una dose di polvere pari a … 4,1 grains circa.
Se però riempi lo stesso misurino da 0,5cc con la polvere N350, otterrai una dose pari a 5,1 grani.
Perciò … ATTENZIONE: il peso in grani di un dato volume di polvere, dipende dalla polvere!
Ogni polvere ha un suo proprio peso specifico.

Perciò quando decidi di usare un dosatore volumetrico (di QUALUNQUE TIPO) devi verificare bene il volume necessario per avere l’esatto peso di polvere che ti serve (per la ricarica in corso).

Ovviamente una volta trovata la combinazione [ polvere – volume – peso ] per il dato calibro, te la scrivi indelebilmente da qualche parte e poi puoi procedere celermente senza dover pesare ogni dose.

In genere si utilizza uno dei tanti “bicchierini ” disponibili (il kit completo costa poco se lo cerchi in rete) e al limite lo si adatta inserendo un cerchietto di cartoncino sul fondo per ridurre il volume ed arrivare alla dose esatta.

Considera che il riempimento del bicchierino del dosatore avrà sempre una tolleranza; basta che sia riempito più o meno “raso”, che la polvere abbia qualche grano più grosso che non cade bene, eccetera. Ma in generale la tolleranza è … tollerabile (salvo ricariche di precisione).

Questa polvere così misurata verrà versata manualmente nel bossolo, aiutandoci eventualmente con un imbutino, in base a come ci si è organizzati nel piano di ricarica.

Dosatori per pressa da banco

Evoluzione molto più conveniente (almeno in termini di tempo) dei dosatori “singoli”, sono i dosatori volumetrico da banco, o “da pressa”.

Il principio è lo stesso dei “bicchierini” graduati.
Solo che in questo caso, il bicchierino è un tubetto, un cilindretto il cui volume è variabile avvitando o svitando una parte o il fondo del cilindretto stesso.
Noi avvitando o svitando il fondo, diminuiamo o aumentiamo il volume del tubetto.
Ruotando il cilindro dosatore con l’apertura verso l’altro, questo viene riempito con la polvere contenuta nel serbatoio superiore, che ci cade dentro. Poi ruotando il cilindro nella direzione opposta, questa polvere viene scaricata dal foro inferiore sotto cui è presente il bossolo da ricaricare.

A volte invece del cilindretto c’è un cassettino che scorre orizzontalmente (ad es.  i dosatori Dillon).

Una volta che per una data polvere abbiamo trovato il volume che corrisponde al peso desiderato, possiamo procedere con veloci dosature e altrettanto veloci “versamenti” nel bossolo.
Ricordate che ogni polvere ha un proprio peso, diverso a parità di volume !!

Se il dosatore è montato (con gli appositi adattatori) nel die svasatore, sarà la stessa pressione del die o l’azionamento della leva della pressa che azionerà il dosatore e farà cadere la polvere nel bossolo. Il tutto in modo “automatico”.

Ripeto: questo peso di un dato volume di polvere è molto influenzato dal tipo di polvere, dalla forma e anche dalla dimensione del grano di polvere. Perciò è molto molto diverso da polvere a polvere.

Infatti, come scritto nella pagina dedicata alle polveri, se la polvere ha una forma regolare e molto “piccola” (ad esempio una sorta di “sabbia” come alcune Hodgdon), è facile che ogni riempimento sia molto simile – in volume/peso – alle precedenti dosate, in quanto il tubetto del dosatore volumetrico si “riempie abbastanza uniformemente“.
Se però ad esempio abbiamo una polvere con grani di dimensione “grandi”, e ad esempio lamellari, a foglia, … è facile intuire che basteranno un paio di “fogliette” che cadono male nel tubo ed il riempimento è compromesso (ci sarà molto “spazio vuoto”).
Ecco perchè assume molta importanza il tipo e la dimensione del grano di polvere nel dosatore volumetrico.
Ciò non significa che non posso utilizzare polveri “molto irregolari”; ma semplicemente devo ricordarmi di verificare spesso il peso delle dosi.

Considerazione importantissima, conseguenza di quanto scritto sopra: il dosatore volumetrico va regolato ogni volta che cambi polvere, dose, calibro, palla, ecc. E lo devi regolare aiutandoti con una bilancina.

Come abbiamo visto sopra, in commercio sono apparsi dosatori abbinati a bilancine elettroniche di precisione, ed abbinati anche a dei centellinatori.
Il tutto motorizzato e ovviamente controllato elettronicamente.
In pratica, un motore aziona il dosatore per una “prima parte” di dose; poi un altro motore aziona il centellinatore che, granellino per granellino, provvede a raggiungere il peso desiderato.
Vantaggi: se ricarichi manualmente ogni colpo, ti agevolano perchè automatizzano la pesata.
Svantaggio di questi mezzi sofisticati: sono comunque meno veloci nell’uso rispetto al dosatore volumetrico; ma soprattutto che se li vuoi “precisi”, costano … entrambi i reni (siamo sui 2mila€) !

Pulitore bossoli (in vari modi)

I bossoli sparati saranno quasi sempre sporchi.
Lo sporco varia in base al poligono: se è all’aperto, cadendo il bossolo raccoglierà polvere, fango, sabbia …
E varia in base alla combustione della polvere: possono esserci residui più o meno marcati, unitamene a polvere incombusta ed ev. tracce di ingrassaggio palla.
Anche se non è indispensabile che il bossolo sia bello lucido, sarebbe però conveniente rimuovere almeno i residui di polvere e lo sporco raccattato dopo la caduta.

Si può spendere poco poco usando prodotti che al 99% hai già in casa. Ovvero un contenitore di plastica, un po’ di acqua tiepida, un po’ di detersivo per piatti e dell’aceto bianco (occhio che l’aceto va ben risciacquato perchè oltre al forte odore, è anche particolarmente aggressivo su alcuni metalli).
Non è una pulizia approfondita ma i bossoli saranno abbastanza puliti da poter essere ricaricati senza pensieri.

Oppure puoi comperarti un tumbler.

Che in pratica è una sorta di … ciotolone di plastica con sotto un motore che lo fa vibrare.
Si riempie il bussolotto con del “materiale per pulizia” (che è un termine elegante per indicare una graniglia di pannocchie di mais macinate e/o gusci di noce tritati), a volte aggiungendo una qualche goccia di Sidol (economicissimo, ed è sempre una garanzia sui metalli). La vibrazione strofina i bossoli  e li pulisce per bene dentro e fuori.
E se i bossoli sono già decapsulati, in genere viene pulita anche la tasca dell’innesco.
Dopo aver funzionato per un po’ (dipende, … 15 minuti? 30 minuti?), è sufficiente setacciare il contenuto del ciotolone per recuperare i bossoli e riciclare il materiale abrasivo / pulente.

Vantaggi: sistema tutto sommato economico (un tumbler costa sui 60-70€), con ottimi risultati.
Se i bossoli sono decapsulati, viene pulita bene anche la sede dell’innesco.
Svantaggi: viene sempre prodotta una certa quantità di polvere, che resta nell’aria; e soprattutto nella fase di setaccio. Io non lo farei al chiuso.
E resta una polverina attaccata anche ai bossoli, che però basterà agitare in un sacchetto di tela per risolvere il problema. O soffiarli con un getto d’aria (compressore).

Alcuni kit offrono tumbler ed un accessorio di setacciatura incorporato o a parte.

Note importanti:
Ho imparato a mie spese che è preferibile usare il tumbler con solo bossoli dello stesso tipo/calibro.
Perchè quando si fanno rimescolare ad esempio bossoli .45ACP assieme a bossoli 9 mm, tanti dei bossoli più piccoli rimangono bloccati all’interno di quelli più grandi. Questo comporta intanto una mancata pulizia; ma poi se alcuni frammenti di noce si incastrano tra i bossoli, diventa anche difficile separarli.
Perciò, fai “vibrare” lotti di bossoli tutti dello stesso calibro.

Altra nota:
Il materiale che si usa è generalmente tutolo di mais, gusci di noce tritati, grani per la lettiera del gatto. Come detto, con l’eventuale aggiunta di un po’ di sidol.
Se lo comperi come “graniglia per la pulizia dei bossoli” lo paghi un dollacifrone al chilo.
Se lo comperi come lettiera del gatto, o come gusci tritati per isolamento in edilizia, te ne danno un secchione da 10kg con pochi euro. Devi solo perdere del tempo e cercare in internet ….
La graniglia sarà da sostituire solo quando vedi che è scurissima e che non pulisce più.
Per farla durare più a lungo, e migliorare la superficie dei bossoli,  c’è chi mette dentro il bicchierone del tumbler anche un foglio per asciugatrice: questo foglio contiene lubrificanti, ammorbidenti liquidi, profumi, e sostanze con proprietà antistatiche.
E c’è chi ha provato con ricette personalizzate: chi ha usato polvere di pomice (forse un po’ troppo abrasiva); del riso, o della buccia di cocco finemente tritata, e c’è chi è restato sulla sabbia artificiale (è una specie di polvere di plastica molto usata per decorare gli acquari), ecc.

Ulteriore nota:
Questo materiale di pulizia, se non è sottilissimo ( 1 mm ), ha l’insana tendenza ad incastrarsi nel foro di vampa.
Se succede, non è grave: essendo materiale relativamente tenero verrà espulso al passaggio sulla matrice di riformatura (che ha lo spillo di decapsulamento).
Se però ti procuri della graniglia così sottile da non potersi incastrare nei buchi o nella tasca del primer …. risolvi il problema a monte.

Lavatrice a ultrasuoni (Ultrasonic Cleaner)

Metodo “umido”, rispetto il precedente, per pulire i bossoli.
Puoi anche comperarti una piccola lavatrice ad ultrasuoni. Ce ne sono per poche decine di euro anche in alcuni discount.

Lo svantaggio di questo metodo di pulizia a umido (rispetto al tumbler “a secco”) è che poi devi lasciare asciugare i bossoli prima di lavorarli.
Oppure … li metti nel forno della signora per una mezz’oretta, alla temperatura più bassa possibile.
E spera di non venire scoperto !!

Un vantaggio della pulizia ad ultrasuoni è che non è necessario separare i bossoli prima della pulizia. Li metti tutti dentro e non importa se i bossoli più piccoli si … trasformano in bossoli più grandi. Usciranno comunque abbastanza puliti e non ci saranno residui granulosi.

Anche in questo caso, a parte i (costosi) detergenti specifici per bossoli, il cui costo è eccessivo e non giustificato per il risultato, vi sono molte soluzioni alternative economiche.
Tutte rendono al meglio se l’acqua è tiepida/calda (sui 50°).

Alcuni usano immergere i bossoli in una soluzione di acqua e acido nitrico; risultato eccellente ma a lungo andare l’ottone viene letteralmente disgregato.
Altri acidi meno corrosivi sono l’acido citrico o l’acido acetico.
L’acido acetico (usate l’aceto bianco) aumenterà molto l’ossidazione superficiale dell’ottone che dopo poco tempo apparirà scuro, ma comunque utilizzabilissimo.
Il WCNET funziona egregiamente ed è acido già diluito quanto basta.
Altra soluzione: 15ml di aceto bianco e 15ml di Ajax gel su 2 lt di acqua (a 40°-50°).
Oppure (io uso spesso questa alchimia): aceto bianco e Prill duogel (o anche il curalavstoviglie).

Alla fine è sempre indispensabile sciacquare bene bene bene bene.

Per l’asciugatura, se ti senti particolarmente coraggioso, puoi usare il forno di casa … a tuo rischio e pericolo (e meglio se non visto) !
Oppure vi inventate un qualche procedimento alternativo: adagiate i bossoli umidi su un cartone sopra i termosifoni, o su un telo assorbente nel pavimento in ingresso, oppure usate il phon dell’ammiraglio di casa, … 

Variante: lavatrice ad aghi  (magnetic rotary tumbler)

Metodo sempre “umido”.
E’ un bussolotto al cui interno oltre ai bossoli e all’acqua, ci metti degli aghi (cilindretti di acciaio del diametro di decimi di mm, e lunghi da 3-4mm).
O gira il bussolotto (tipo tumbler) o gira una calamita esterna che mette in movimento gli aghi.
Alla fine gli aghi sbattono e strisciano sul bossolo togliendo le incrostazioni.

Risultato eccellente ma poi occorre sempre sgocciolare (ed asciugare) e separare bene gli aghi (che sono in acciaio, molto “duri”).

Innescatori manuali  (hand priming tool)

Se non utilizzi un qualche accessorio già predisposto per la tua pressa, o se devi innescare un bossolo “al volo” (ad esempio devi ripassare un innesco in un bossolo, magari nel campo di tiro), serve un innescatore manuale.
Un utensile relativamente economico che forza l’innesco nel bossolo che monti sullo shell holder predisposto ad una delle estremità.

In genere questa specie di “pinza” consente un rapido cambio per inneschi small o large, ed ovviamente un altrettanto rapido cambio dello shell holder.

Quasi sempre questi accessori sono forniti con un piattino per la predisposizione degli inneschi.
Gli inneschi li metti su questo piattino che presenta delle  rigature; agitando il piattino gli inneschi tendono a “girarsi” tutti nello stesso verso, perchè sono molto più pesanti dal lato della coppetta; e perciò è relativamente semplice averli tutti orientati allo stesso modo.
Possono così essere inseriti nei caricatori per la pressa (a piattino, a tubo, …) oppure possono essere abbinati all’innescatore manuale.

Scatole portacolpi (ammo boxes)

Sebbene non siano necessarie per la ricarica, sono poi utili per trasportare o anche solo “stoccare” le munizioni finite.
Alcuni riciclano le scatole di munizioni; però in genere il cartone si rompe velocemente e ci resta solo la base in plastica aperta.

Le scatole porta munizioni hanno alcuni vantaggi.
Intanto si possono attaccare adesivi o nastri per etichettare tutti i dati esatti di carico sulla scatola; etichette che si tolgono  altrettanto facilmente dalle plastiche.
Inoltre conservano in modo sicuro le munizioni; non devi preoccuparti che gli inneschi vengano colpiti o che le palle sbattano tra loro; e sono anche robuste, più delle scatoline delle munizioni commerciali.
Infine, è facile anche il trasporto poiché sono disponibili con tagli da 10, 20, 50 e 100 colpi.

Un suggerimento: il loro costo è contenuto, vanno dai 4€ ai 10€ (50 o 100 colpi per arma corta). Cercate in rete quelle più convenienti.

Però fate attenzione alle cerniere: ci sono scatole che non hanno una vera e propria cerniera (come la scatola gialla e nera qui sopra), ma una “piega” nella plastica che unisce base e coperchio (come nella scatola blu a lato).
Quella piega oltre che rendere sempre ostica l’apertura completa della scatola prima o poi cederà.


Kit lubrificazione  (lube kit)

Si, lo so che tutti dicono che non serve lubrificare perchè tanto abbiamo il die al carburo (però non tutti i dies hanno l’inserto al carburo di tungsteno).
Ma ho già spiegato nella pagina dedicata ai bossoli perchè è utile e conveniente lubrificare leggermente i bossoli.
Se non hai voglia di prepararti un tampone di lubrificazione (anche solo con un foglio di gommapiuma), puoi procurarti un tampone di lubrificazione in kit.
E’ un tampone per timbri un po’ più grande (secondo me sono tutti troppo piccoli).
È solo una scatola di plastica piatta con all’interno un materiale per l’imbottitura. Inumidisci il piano (il pad) con un lubrificante e fai rotolare i bossoli sul pad finché non sono unti. Fine.