Colt NEW ARMY & NAVY
Nel 1889 Colt presentò il primo revolver a doppia azione e cilindro basculante. Battezzato model 1889.
Questo design era all’epoca così rivoluzionario ed innovativo che ogni revolver a doppia azione progettato in seguito utilizzerà lo schema a cilindro basculante di Colt.
Come è ancora oggi.
La Marina degli Stati Uniti acquistò immediatamente l’arma come US Navy Model 1889 e nel 1892 anche l’esercito degli Stati Uniti la acquistò in un modello leggermente migliorato, denominato US Army Model 1892.
Colt commercializzò l’arma anche nel mercato civile, e la diffusione fu subito notevole in ogni versione proposta.
Sin dal primo anno, Colt si prodigò per migliorare e perfezionare il nuovo revolver, con una cadenza insolitamente frequente (in pratica ogni anno).
E molti di questi aggiornamenti furono anche importanti, alcuni proprio strutturali. Al punto che si iniziò ad indicare di fatto questi aggiustamenti come nuovi modelli, a partirer dal model 1889, 1892, 1894, 1895, 1896, 1901 e 1903.
La produzione si interruppe nel 1907.
I numeri di serie sui modelli sia militari che commerciali, erano stampati sul calcio, in due righe. I modelli militari avevano però i punzoni dell’esercito americano o della marina americana sul calcio, ed i punzoni di ispezione militare sul telaio.
In molte parti dell’arma erano incisi i numeri di assemblaggio di fabbrica. Questi numeri venivano riportati sui vari componenti durante la fabbricazione, per ragruppare le parti da montare fino a quando non veniva assegnato un numero di serie definitivo (inciso sul calcio).
Questi numeri di assemblaggio non sono numeri di serie e non avevano più alcun significato una volta che veniva decisa (ed incisa) la matricola.
Non è così insolito però vedere revolver New Army & Navy con la matricola ed i punzoni militari rimossi dal fondo del calcio, perchè tra fine ‘800 e inizio ‘900 molti utilizzarono i numeri di assemblaggio come matricola per l’arma (stiamo parlando di un periodo in cui non vi erano molti registri ufficiali velocemente consultabili).
Poiché era facile rimuovere la matricola dal telaio nel fondo del calcio, Colt iniziò ad incidere la matricola dei suoi revolver a doppia azione anche sul telaio sotto la canna, sotto il giogo del tamburo, sul giogo stesso, e spesso all’interno della piastra laterale del telaio.
La finitura sui modelli militari era blu, con impugnature in noce lisce.
La lunghezza della canna era di 6 pollici ed il calibro era il .38 Long Colt.
I modelli commerciali erano disponibili in nichel, blu e lucidati, con impugnature in gomma dura (nera) con zigrinatura stampata e logo Colt. Le lunghezze di canna offerte erano 3″, 4½” e 6″.
I calibri erano .38 Long Colt, .41 Long Colt (non inizialmente) e, solo verso la fine produzione, il .32-20 ed il .38 Special.
Come accennato, le prime serie di queste Colt avevano azioni complesse, che non erano così robuste e durature.
E data la scarsità di pezzi di ricambio (il mercato era invaso da tutto quello che ruotava attorno alla SAA, al model 1873) erano anche pochi gli armaioli disposti a tentare riparazioni.
Il modello New Army & Navy è unico nella produzione Colt in quanto il tamburo ruota in senso antiorario, e la piastra laterale del telaio è sul lato destro. Nei revolver Colt successivi la rotazione del tamburo è in senso orario e la piastra laterale è sul lato sinistro del telaio.
Il modello 1889 originariamente non aveva le cave di blocco all’esterno del tamburo; derivava infatti dal model 1877 e 1878.
Qui sopra si vede bene in un modello 1889, come non siano presenti le cave di blocco tamburo.
Veniva utilizzato il braccetto di rotazione che faceva ruotare il tamburo, ma che poi anche lo teneva in posizione durante lo sparo.
Questo sistema presentava una grave pecca: quando l’azione era a riposo, il braccetto non era “in tiro”, e la debole molla lasciava al tamburo la possibilità di rotazione in un senso. Di fatto se il tamburo veiniva in qualche modo ruotato, … ruotava (questo con cane a riposo).
Perciò poteva capitare che magari per uno sfregamento “importante” nel fodero, il tamburo fosse ruotato su una camera che precedentemente era già stata sparata. E perciò quando si andava a sparare, … non sparava!
Questo difetto è stato poi corretto modificando pesantemente (in pratica ricostruendo) quasi tutte le armi in dotazione alla Marina degli Stati Uniti, andando ad utilizzare le stesse tacche di bloccaggio sulla parte esterna del tamburo, come era stato fatto sul model 1892 dopo gli aggiornamenti.
Questo sopra è un modello 1895 con già le modifiche “strutturali” al sistema di ritegno del tamburo
I revolver commerciali Modello 1889 non sono stati richiamati per l’aggiornamento, quindi queste armi (almeno per i primi anni di produzione) sono riconoscibili dalla mancanza delle tacche di blocco sul tamburo.
Questo revolver restò in dotazione ufficiale all’esercito dal 1889 al 1907.
Problema in sede operativa
La cartuccia .38 Long Colt non era molto potente, essendo originariamente una munizione concepita per il caricamento a polvere nera. Anche le versioni adattate per caricamento con polvere infume, non migliorarono di molto la situazione.
Verso la fine dell’800 l’esercito americano stava combattendo nelle Filippine contro i combattenti musulmani radicali Moro.
Questi guerriglieri facevano uso (pesantemente) di vari tipi di droghe; miscugli che unitamente al diffuso fanatismo religioso li faceva entrare in una specie di trance, di frenesia da berserker; e questo mix di chimica e pazzia consentiva loro di continuare ad attaccare anche quando erano colpiti, continuando fino a quando la perdita di sangue non li abbatteva definitivamente.
Furono queste sfortunate esperienza che misero in evidenza la bassa potenza .38 Long Colt; o meglio, oggi si userebbe parlare di bassissimo “stopping power“.
Sono documentati casi di guerriglieri che hanno continuato ad attaccare (ed uccidere) il personale americano delle basi, nonostante fossero stati colpiti 4 o 5 volte, ed avessero riportato ferite mortali.
O altri casi in cui i soldati svuotavano tutti i 6 colpi .38LC sui Moros infuriati, senza riuscire a fermarli.
Sulla base di queste drammatiche esperienze l’esercito recuperò velocemente i “vecchi” revolver Colt Single Action Army dai depositi negli arsenali. Questi model 1873 furono revisionati, le canne da 7½ ” furono accorciate a 5½”, e tutti i pezzi disponibili furono spediti di corsa nelle Filippine per sostituire i New Army in .38LC.
Le “vecchie” SAA in .45 Colt riesumate velocemente si dimostrarono una soluzione efficace al problema e, insieme alle dotazioni di fucili a pompa Winchester modello 1897 in calibro 12, la crisi delle Filippine fu risolta.
L’esercito si rese conto che il calibro .38 non era una cartuccia militare efficace, quindi iniziò una ricerca per una pistola di calibro “maggiore” per sostituirla. Nel frattempo, finché non fosse stata trovata ed adottata un’arma adatta, l’esercito acquistò tutti i revolver standard Colt New Service a doppia azione in .45 Colt che trovò sul mercato.
Questi revolver furono adottati come “US Army Model 1909”.
Alla fine, il governo degli Stati Uniti avrebbe adottato come nuova pistola di servizio la mitica Colt .45 Automatic Model of 1911.
Nota a tutti semplicemente come la 1911.
Nel 1904 fu prodotta una variante “Officer’s Model” (con la specifica First Issue) del New Army & Navy.
Questo fu il primo revolver target a doppia azione con telaio medio della Colt, ed il primo di una serie di Colt Target Officer’s Model.
Di fatto era un New Army & Navy con il telaio superiore piatto e mirini anteriori e posteriori regolabili.
La canna era da 6 pollici, la finitura era azzurrata lucidata, ed era solitamente dotata di eleganti impugnature in noce zigrinate.
I calibri erano .38 Long Colt o .38 Special.
Fu prodotto dal 1904 al 1908.
Questo sopra è un modello del 1898, in .38, già con le modifiche al tamburo per un blocco periferico, che ho finito di sistemare (grazie Pat.Ri.) nel 2024.