dopo Samuel …

Dopo Samuel …

Come detto, la morte della figlia colpisce duramente Samuel Colt; una persona che sembrava inarrestabile, e che sembrava destinata ad altri clamorosi successi …

Complice forse anche qualche problema fisico, il 10 gennaio 1862 Samuel Colt muore dopo un beve periodo che lo ha visto deperire velocemente.
Aveva solo 48 anni.
Ed era praticamente in affari da meno di 15.
Pensate dove sarebbe potuto arrivare …

Quest’uomo partito dal nulla lascia la più grande armeria privata del mondo, una compagnia in piena prosperità, beni valutati intorno ai cinque milioni di dollari (un’enormità per l’epoca) ed un nome universalmente conosciuto e definitivamente associato alla saga dell’Ovest.
L’ascensione è stata realizzata in soli quattordici anni.

Come già ripetuto varie volte, il genio di Samuel Colt era senza dubbio più quello di un inventore che quello di un seppur straordinario capitano d’industria. 
Colt fu riconosciuto come uno dei primi produttori americani, se non il primo fra gli uomini del suo tempo, a realizzare appieno il potenziale di un efficace programma di marketing che includeva promozione delle vendite, campionatura di prodotti, pubblicità e pubbliche relazioni.
Seppe selezionare e circondarsi dei migliori ingegneri, e fu uno dei primi industriali a sfruttare tutte le risorse delle macchine, spesso inventando e sperimentando attrezzature e modalità di lavoro che hanno fatto la storia dell’industria in “tutto il mondo”.

Infatti il lavoro manuale rappresentava solo il dieci per cento del prezzo di un’arma Colt completa; l’80 per cento proveniva dalla materia prima e dalle macchine; gli ultimi 10 per cento corrispondevano al salario di coloro che la montavano.
Proprio là dove il lavoro manuale, effettuato in orribili condizioni e pagato a basso prezzo, era la regola di quell’epoca, i suoi operai conoscevano invece condizioni decenti di vita che solo cinquanta anni più tardi faranno la loro apparizione, in altri luoghi. Eppure, grazie alla sua alta produttività Samuel Colt riusciva a fabbricare armi di qualità superiore a quelle dei suoi concorrenti, ed a prezzi comparabili (a volte anche inferiori).

Aveva le sue buone ragioni per non aver mai dubitato della sua stella, anche all’epoca del fallimento di Paterson.

Quale successore di Samuel Colt, Elisha Root fu eletto presidente della Compagnia.
Era stato l’amico ed il più eminente dei suoi collaboratori, soprattutto per l’apporto alle invenzioni delle macchine utensili. Assunse l’incarico fino alla sua morte avvenuta all’indomani della guerra di Secessione, il 5 luglio del 1865. Aveva dovuto far fronte, nel frattempo, alle conseguenze del gigantesco incendio che devastò la parte antica della fabbrica di Hartford nel febbraio del 1864. 

Il controllo dell’azienda rimase nelle mani di Elizabeth e della sua famiglia fino al 1901 quando lei, non avendo eredi viventi, la vendette ad un gruppo di investitori.
Terminava così l’affiliazione diretta della famiglia Colt con l’azienda che era diventata, e rimane, una delle più riconosciute della storia americana. 

 Ma nel frattempo sta cambiando il “mondo dei revolver“; e … l’eredità di Samuel Colt è presente e si manifesta nel modo di gestire questa transizione; che confermerà l’eccezionale lungimiranza del fondatore.