Mini guida e nozioni di base
per la ricarica delle munizioni metalliche
(ma perchè vi deve venire questo malsano desiderio di ricaricare ?)
Indice della pagina:
Premesse
La ricarica amatoriale (handloading) delle munizioni (ammunition) metalliche per arma corta o portatile (hand gun) è un insieme di operazioni che ci permettono di ricavare una munizione “usabile” partendo dai vari elementi che la compongono. Elementi basilari come ad esempio: i bossoli usati (spent cases) recuperati dopo l’uso, oppure dei bossoli vergini (virgin cases), e altri elementi non riciclabili come gli inneschi (primer), la polvere (powder), e le palle (bullet dette anche ogive o proiettili).
Ovvero: comperando alcuni componenti, ed in parte recuperando i bossoli sparati (che sono la voce di maggior costo della munizione), e con un minimo di attrezzatura, è possibile assemblare un certo numero di munizioni.
Mi sembra ovvio ricordare che ogni componente (ad iniziare dai bossoli) deve essere perfettamente compatibile con la munizione che vogliamo ripristinare.
Cioè, per ricaricare una munizione calibro 9×21, è chiaro che servono tutti i componenti adatti allo specifico calibro (bossoli cal. 9×21, palla 9mm, innesco small pistol, polvere idonea, …).
Iniziamo con qualche semplice (spero) nota; e prima di tutto, la nota più seria!
Ricaricarsi le munizioni è divertente, gratificante e … potenzialmente crea dipendenza!
Ma come tutto ciò che riguarda le armi in genere, è una cosa seria.
Non ho contattato un avvocato, ma se lo avessi fatto sono sicuro che mi avrebbe detto di lasciare perdere e di non pubblicare alcunchè.
Tantomeno in internet.
E tantomeno in Italia.
A volte anche solo scrivendo qualche nota, o commentando un’esperienza, o anche solo riportando una semplice opinione … sappiamo che si rischia il PdA (porto d’armi), si rischia qualche denuncia, o come minimo si rischia un attacco a testa bassa con pubblica lapidazione da parte dei soliti sinistri (in tutti i sensi) portabandiera del politically correct.
Ma se tutti dovessimo appiattirci sull’attuale “pensiero comune”, beh … sai che vita di m…@ !
Iniziamo con gli avvertimenti.
La ricarica non è un processo particolarmente pericoloso; anzi, ogni fase della ricarica non espone a particolari pericoli.
Però questa attività può diventare estremamente PERICOLOSA se effettuata senza attenzione, senza competenza, e senza attenersi ad alcune elementari regole di comportamento; regole che sempre devono essere valutate quando si maneggia materiale infiammabile, e/o quando questo materiale viene utilizzato in attrezzi potenzialmente letali per l’utilizzatore stesso e per chi è nei dintorni.
A parte le note precauzioni per il maneggio e lo stoccaggio di polvere e di inneschi, però ricordate che il maggior pericolo non è durante la ricarica, ma è durante l’utilizzo della munizione eventualmente ricaricata in maniera errata!
Se avete sbagliato qualcosa, lo scoprirete “dopo“, durante l’utilizzo, al momento dello sparo !!
Metto subito in chiaro una cosa: dovendo prevenire ogni arbitraria interpretazione di quanto qui scrivo, vi avviso e … vi intimo, vi impongo di seguire obbligatoriamente e scrupolosamente sempre, sempre, SEMPRE le operazioni e le tabelle sui dati di caricamento così come pubblicate dai costruttori e dai distributori dei vari materiali (tabelle dosi polveri in primis).
Non cercate di indovinare, stimare o inventare dosi personalizzate che non rientrino nei limiti pubblicati.
Non cercate di saltare passaggi o di inventarvi scorciatoie.
Le munizioni metalliche a percussione centrale per fucili e pistole generano pressioni di decine di migliaia di kg per cm². Vi sono revolver che arrivano a sviluppare pressioni di quasi 5.000 bar (detto alla vecchia maniera, sono grossomodo cinquemila atmosfere !! E considerate che uno pneumatico dell’auto è pompato a meno di 2,5 atmosfere!). Ed ovviamente le armi lunghe superano abbondantemente tali valori.
Spero che nessuno sia interessato a sperimentare il … superamento dei limiti di sicurezza finchè sta al poligono in mezzo ad altri colleghi che cercano solo di bucare un foglio di carta ….
Pertanto, ripeto: proseguendo nella lettura dichiarate di aver compreso e vi assumete tutte le responsabilità di ogni operazione che andate ad eseguire. Non potete ritenermi responsabile di alcunchè.
Se non siete d’accordo, abbandonate il sito e cercate in altri luoghi.
Per risparmiarvi del tempo, anticipo anche che in questa guida non includo alcuna dose o ricetta per caricamenti personalizzati!
Qui non siamo al masterchef dei pistoleri.
Le aziende che producono polveri, proiettili e attrezzature per la ricarica, sfornano eccellentissime pubblicazioni, con dati di caricamento testati, sicuri e provati; e quindi non mi metto a replicarli qui.
Grandi aziende come Vihtavuori, Hodgdon, Hornady, Sierra e altre, pubblicano da tempo manuali di ricarica con relative “dosi”. Alcuni tradotti in italiano.
Ed investono milioni di dollari in attrezzature sofisticate, canne per test balistici, estensimetri, trasduttori piezoelettrici ed un sacco di altri accessori e … litri di caffè e di Red Bull per i propri tecnici e tester.
Il tutto per sviluppare e pubblicare dosi di caricamento sicure, testate, provate.
Perciò non ci penso minimamente a dubitare di dati che sono costati tempo e risorse e strumentazioni sofisticate, a primarie aziende del settore.
Commento cattivo: ovviamente questi investimenti milionari sono nulla in confronto all’esperienza del solito ammmiocuggino che in cantina ha sperimentato la sua ricetta miracolosa e che funziona che è una meraviglia, e che la domenica mattina dispensa agggratis ai compagni del poligono.
Occhioooo !!
Come detto, qui riporto delle note per cercare (se ci riesco) di rendere il mondo della ricarica un po’ più accessibile e comprensibile anche ai “non espertissimi”.
E spero sempre che tutti quelli che hanno informazioni “attendibili”, serie, comprovate, si impegnino per informare e diffondere tali nozioni.
Però, … ho scritto “attendibili”.
Non significa che … dato che una volta mi è andata bene, allora ecco che tale comportamento è affidabile !!
NO !
Prima di dispensare consigli a c. . . . , o a pioggia, cercate di trovare conferme di quello che suggerite o consigliate !!
Per chi si appresta a continuare la lettura, vi chiedo di utilizzare queste note come strumento “semplice” (spero) per comprendere alcune nozioni di base; e per comprendere i passaggi fondamentali per la ricarica.
Ma fate sempre attenzione alle raccomandazioni e soprattutto fate sempre riferimento ai dati di ricarica “ufficiali” pubblicati dai produttori, anche quando apparentemente si tratta di … dettagli.
E dato che ormai ci si rivolge sempre più ad internet per informarsi su qualsiasi argomento, fate sempre attenzione ad utilizzare i siti “ufficiali”, soprattutto per quanto riguarda le dosi di ricarica.
Esistono migliaia di siti e di forum e di gruppi ecc ecc . . . in cui ogni individuo che ha un PC o un cellulare può scrivere di tutto ed il contrario di tutto. E spesso è difficile capire se stiamo leggendo le esperienze di un vero esperto, o se stiamo leggendo i risultati di . . . . una eccessiva idratazione ad alto tasso alcolico.
Spero che queste pagine vi possano servire.
Introduzione
Ho iniziato ad affrontare la ricarica intorno al 2005, contagiato da un paio di amici della “cricca” con cui spendevo parecchio tempo al poligono, ed anche tanto tempo al bar e a tavola!
[N.B.: dicesi “cricca” un noto gruppetto locale di compagni di merende, di colleghi di sparate al poligono, e di partecipanti ai (molti) aperitivi e (altrettante molte) cene.]
Da quel giorno ho ricaricato alquante migliaia di colpi di munizioni per pistole e (in misura minore) per fucile. Beh, forse non tantissime quanto molti altri ricaricatori di lunga data, e non tante quante Paolo (il nostro spacciatore di “cartuccine”), ma certamente abbastanza da indurre la moglie ad allestire il presepe natalizio con i bossoli di scarto (grazie al criccarolo Alemontin per le saldature).
Principali risultati ?
- Intanto moglie, figlia e figlio sono diventati anche loro tiratori.
E dato che il consumo delle munizioni era ormai paragonabile al consumo di carburante del Concorde in decollo, … ecco, la ricarica è stata una vera necessità. - Ho raccolto una vagonata di bossoli in diversi calibri, tutti pronti per essere ricaricati. E mi sono procurato una scorta di palle. Tutti questi sono stoccati nel cosiddetto “laboratorio” (un buona fetta del garage…).
Questo ha contrariato il commodoro, al secolo il nostro Darth Vader casalingo che ha assunto le sembianze della signora . . .
Perchè “lei” vorrebbe usare quegli spazi per altre attività e . . . perché non riesco a tenere tutto in ordine sempre (anche mai!).
Aggiungo che . . . poiché questi bossoli sono fatti di metallo (ottone) e le palle sono di piombo, diciamo che il terreno sotto il garage è certamente ben compattato e probabilmente è anche calato di un buon 10 cm ! - Ho accumulato tanti giocattolini per la ricarica!
Non c’è limite a tutti gli amenicoli e accessori e grandissime ed inutili cazzate che si possono trovare quando si tratta di armi e munizioni. E più sono “non indispensabili” (o facilmente sostituibili con altri amenicoli autoprodotti), tanto più sono costosi.
Perciò in molte occasioni mi sono cimentato in fantasiosi progetti e sperimentali costruzioni; anche se poi, dopo tanti tentativi, ho capito che economicamente avrei potuto comperare una armeria.
Ma vuoi mettere il far da sé ? - Ho raccolto molte informazioni importanti su tutto ciò che riguarda le armi e le munizioni. Tutte cose che torneranno sicuramente utili quando si verificherà l’apocalisse zombie; ed ecco che allora noi ricaricatori saremo i veri salvatori dell’umanità.
- Ho passato migliaia di ore di relax produttivo.
Rilassamento produttivo ! Ci pensate ?
Quando fai qualcosa per il piacere di farlo e magari ti ritrovi qualche risultato positivo e fruibile (nello specifico munizioni perfettamente funzionanti), vuoi mettere quanto gongolo ?
Ricaricare è un passatempo interessante; però ti deve piacere l’argomento.
Se la principale motivazione che ti spinge a tentare la ricarica è il “risparmiare denaro”, ti anticipo subito che oramai (aggiornato all’anno 2024) non è più così conveniente.
Se fino a 2 o 3 anni fa c’erano ancora delle motivazioni economiche, ultimamente (diciamo dal 2023 in poi) è restato molto poco di conveniente; e qualche convenienza c’è solo per alcuni calibri e/o per grandi quantitativi.
Ormai in Italia i costi delle attrezzature e soprattutto dei materiali di consumo, sono talmente lievitati che conviene comperare colpi commerciali.
La principale motivazione dovresti cercarla nel piacere di armeggiare con la preparazione, con la ricarica, con la conoscenza dei componenti (polveri, palle, armi, calibri, utilizzo, …) e nella soddisfazione di andare a sparare con le proprie munizioni perfette (perfette . . . beh, ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja).
E poi, vuoi mettere quanti dibattiti e baruffe e discorsi assurdi sulla ricarica si possono intavolare al poligono o davanti ad uno spritz ?
Il perché di queste note ?
Queste pagine hanno uno scopo semplicissimo: descrivere qualche nozione di base per ricaricare le munizioni, e magari evitare alcune delle assurdità che ogni appassionato che si avvicina per la prima volta a questa attività si sente suggerire dall’ammiocuggino di turno.
E’ sempre così: al poligono troverai un consiglio diverso per ogni collega di merende.
I poligoni sono pieni di persone che hanno la loro teoria, la loro ricetta, e ognuno ha le sue convinzioni su alcune questioni spesso molto molto molto importanti (che invece dovrebbero essere certe e valide per tutti, non oggetto di interpretazioni personali, spesso condizionate dalla quantità del lambrusco che ha accompagnato il pranzo).
Prima di iniziare a ricaricare, documentatevi quanto più possibile cercando fonti attendibili.
Non iniziate a ricaricare se non avete compreso le caratteristiche dei vari componenti e come si svolge il processo di ricarica!
E soprattutto non iniziate se non avete ben chiaro come influiscono le varie variabili (peso palla, velocità di combustione polvere, innesco, ecc. ).
Cioè, non imparate a memoria 4 o 5 passaggi e una combinazione X di palla/polvere. Provate a capire come funziona questo ambaradàn, cosa succederebbe se …
E fatevi aiutare e consigliare da persone più esperte in questa attività! Meglio se persone di provata esperienza, e non solo per averle sentite “parlare” al poligono o per aver visto un video su facebook !
I migliori consiglieri?
Difficile dare una regola, ma il buon senso insegna che spesso vale il proverbio:
“Lo stupido parla sempre, l’ignorante parla a vanvera, l’intelligente parla al momento opportuno, il saggio parla solo se interpellato“.
Cercate di non farvi trascinare da chi lavora sulla “quantità” piuttosto che sulla qualità; e cercate di ricordare sempre che stiamo ricaricando per sparare a sagome di carta o al massimo a piattelli.
Se invece siete intenzionati ad andare in missione in Siria o in Ucraina . . . allora penso dobbiate consultare altri siti.
Di cosa parliamo ?
Specifico che qui trattiamo munizioni a percussione centrale.
Sono in pratica quasi tutte le munizioni standard per fucili e pistole con bossoli metallici.
Le munizioni a percussione anulare, come il .22 LR, o il .17 HMR, non sono ricaricabili nei modi e con i materiali come qui descritto, in quanto non utilizzano un innesco rimovibile. In pratica il bossolo una volta usato è da buttare.
[N.B.: con le difficoltà di reperimento dei migliori proiettili commerciali in 22LR, si sta diffondendo la ricarica domestica anche del 22LR, principalmente per il tiro con arma lunga. In questi casi si parte con bossoli “nuovi” e innescati. In un modo profondamente differente dai procedimenti che qui espongo.]
Inoltre, le munizioni per fucili (o meglio, le munizioni con i bossoli cosiddetti “a bottiglia”, bottleneck) sono si ricaricabili, ma il processo è un po’ diverso da quello per i bossoli “cilindrici” (o quasi cilindrici), prevalentemente diffusi sulle armi corte.
E per finire, le munizioni per “canna liscia” sono a loro volta ancora più “diverse” concettualmente e praticamente.
Qui cercherò di trattare principalmente delle munizioni per arma corta; ma le nozioni sono alla base della ricarica anche per munizioni per arma lunga. Tuttavia la ricarica delle munizioni per arma lunga, soprattutto se destinate al tiro a lunga distanza o al tiro di precisione, richiedono una particolare attenzione anche alla preparazione del bossolo, e una assoluta attenzione alla costanza delle caratteristiche dei componenti ed al dosaggio. Tutte voci che non influiscono così sensibilmente nel caso di munizioni ad es. per pistola e per un uso “normale”.
Conto in un futuro non lontanissimo di aggiungere qualcosa anche per la ricarica delle munizioni da fucile.
Alcune note “legali”
La legge attualmente regolamenta in maniera marginale la “ricarica casalinga“; c’è un disegno di Legge proposto dai soliti sinistri (fortunatamente mai approvato) che voleva imporre una speciale licenza per tutti i ricaricatori casalinghi (luglio 2011 decreto n°.204, che doveva appunto contenere tale norma). Una norma sulla falsariga della legislazione francese.
Un altro delirio burocratico/normativo per sfiancare ogni appassionato, sperando getti la spugna, venda le armi e si dedichi alla organizzazione di raduni partigiani.
Per il momento, alla luce dell’attuale Legge Italiana che non è ancora stata modificata (almeno a fine 2024), chi ricarica ha il solo obbligo di denunciare la polvere da sparo detenuta. La quantità massima ad oggi detenibile è di 5 (cinque) chilogrammi.
Attenzione: nel totale dei 5 kg va calcolata anche la polvere contenuta nelle cartucce cariche o caricate (tanto per semplificare …).
Per semplicità possiamo approssimare a poco più di 3 grammi (50 grani) il contenuto di polvere di ogni cartuccia per arma lunga;
e possiamo approssimare a poco più di 0,3 grammi (5∼6 grani) il contenuto di polvere per ogni cartuccia per arma corta.
Le cartucce sono detenibili fino ad un massimo di duecento munizioni (usuale licenza per tiro sportivo), mentre le cartucce per uso venatorio (caccia) possono essere detenute in numero massimo di 1500.
Incasiniamo un po’ la cosa: quelle a palla (liscia o rigata che sia) si devono sempre denunciare, quelle a pallini o cosiddette a “munizione spezzata” vanno denunciate solo se superano le 1000 unità.
Ancora più difficile: le cartucce a palla si sommano a quelle a pallini e comunque il limite di 1500 cartucce non può essere mai superato in alcun modo; per superare questo limite si dovrebbe essere in possesso di licenza prefettizia di deposito.
La licenza per i tiratori agonisti (rilasciata a coloro che praticano tiro agonistico, ad es. c.d. tiro dinamico) permette di detenere fino a 1500 cartucce per arma corta (per tiro sportivo) da sommare eventualmente alle munizioni “da caccia” (se si è in possesso di munizioni da caccia), dato che si tratterebbe di una licenza a se stante.
Una volta sparate un po’ di cartucce, ad esempio delle munizioni precedentemente acquistate, queste possono essere ricaricate purchè facendolo non si superi mai la massima quantità di cartucce detenibile, cioè 200 per arma corta (salvo specifica licenza) o 1500 per arma da caccia.
Un esempio: chi ha denunciato di detenere 150 cartucce, dovrà ricaricare restando nei limiti di tale quantitativo (150); oppure può ricaricare arrivando ad un massimo di 200 cartucce (se per arma corta) o 1500 (se per arma lunga da caccia), ricordando però che se non le spara entro le canoniche 72 ore, deve provvedere a modificare la denuncia aggiungendo la quantità di cartucce che ora possiede (perciò indicando in denuncia i 200 colpi presenti).
Altra complicazione: mentre per le munizioni a pallini la quantità detenibile è fino a mille cartucce senza bisogno di denuncia (quindi da 1001 in su’ dovranno essere denunciate e andranno a sommarsi alle altre da caccia), per le cartucce a palla unica invece deve sempre essere presentata denuncia anche se ne possedete solo una.
E’ assolutamente “libera” la detenzione dei bossoli vuoti, anche se innescati, degli inneschi, dei proiettili sciolti (palle) o dei pallini, nonchè di tutto il restante materiale per ricarica, attrezzatura compresa (presse, bilance, dosatori, calibratori, trafilatrici, ecc.).
La polvere deve essere sempre denunciata qualsiasi sia la quantità presente nel Vostro domicilio.
Inoltre, è chiaro che chi ha denunciato il possesso di un numero di cartucce (ad esempio 200), può detenerne anche meno.
E lo stesso vale per la polvere; non è necessario documentare dove vengono utilizzati tali materiali, quanto se ne utilizza, e dove (rif. alla circolare 557/PAS.10611-10171.(1) del 7 agosto 2006).
Nota: io spero di aver scritto correttamente; io ho provato a riassumere la questione, ma siete sempre e solo Voi responsabili di quello che dichiarate, di quello che avete e di quello che fate.
Per favore: se trovate delle informazioni errate, segnalatemele che correggo subito!
Se avete qualche integrazione o informazione aggiuntiva, segnalatemela che aggiungo, correggo, integro.
Grazie.