Alcuni approfondimenti … e conclusioni
ultimo aggiornamento:
gennaio 2025
Se siete arrivati a questo punto, dovreste aver visto e compreso:
- come è fatta una munizione
- come funziona la ricarica
- che strumenti ci possono aiutare a ricaricare
- come usare gli strumenti adatti per ottenere i risultati voluti
- come incidono le regolazioni degli attrezzi nella munizione finale
- e … speriamo, le attenzioni da seguire SEMPRE in questo hobby
Il seguito di questa pagina raccoglie alcuni approfondimenti su aspetti spesso molto dibattuti tra i ricaricatori.
Perciò questa pagina è in costante aggiornamento. Man mano che raccolgo nuovi argomenti o che vi sono diverse informazioni su un tema, cercherò di riportarle qui.
Verificate la data di ultimo aggiornamento in testa.
Indice della pagina:
- A proposito delle polveri …
- A proposito di pressione (e con le varie combinazioni)
- Polvere, sempre polvere …
- Inserimento palla (attenzione a quanto affondiamo)
- Crimpatura (ancora su roll e taper crimp)
- Cos’è l’ Head Space
- Ispezione e Stoccaggio dei colpi
- Durata di un bossolo
- Rigature poligonali e palle in piombo
A proposito delle polveri …
Molte polveri sul mercato hanno nomi e/o numeri “simili” ma non sono intercambiabili. Mai, mai e poi mai effettuare sostituzioni con alternative “simili”!
Ci sono più polveri sul mercato che politici in parlamento. È però fondamentale utilizzare la polvere giusta e esattamente la giusta quantità, poiché ogni polvere è progettata con velocità di combustione diversa a seconda della cartuccia e del tipo di proiettile. La velocità di combustione è già stata spiegata in precedenza (pagina dedicata alle polveri) ed è esattamente ciò che il termine significa: un’indicazione della velocità con cui la polvere stessa viene consumata nel processo di combustione.
I produttori di polveri utilizzano tutti i tipi di tecnologie e trucchi e ricerche per controllare attentamente la velocità di combustione. Sia nella forma dei granelli di polvere che negli addittivi chimici per cercare di controllare la velocità di combustione delle polveri.
Qualcuno (a volte un principiante, a volte il solito “ammiocugggino” esperto) equipara la velocità di combustione di una polvere alla velocità prevista del proiettile quando viene sparato! Chiaramente siamo completamente fuori.
Per capire qualcosa in più sulle polveri, è necessario comprendere il concetto di curva di pressione (queste note forniscono solo una descrizione semplificata).
A proposito di pressione
Quando la polvere si accende in uno spazio ristretto e chiuso come l’interno di una cartuccia, la reazione chimica crea un volume di gas. La pressione entra in gioco poiché il volume di gas in espansione non ha nessun posto dove andare, quindi la pressione aumenta. Ad un certo punto la pressione del gas supera le forze di attrito e la capacità di deformazione del proiettile, e forza il proiettile dentro la canna (facendogli impegnare le rigature) spingendolo fino all’espulsione.
Tuttavia, sebbene una maggiore pressione può creare una maggiore velocità del proiettile, ci sono un milione di eccezioni e di “dipende”. Ed è proprio qui che entra in gioco il concetto di curva di pressione.
Quando il percussore si abbatte sull’innesco e lo accende, si accende la polvere nella cartuccia e si verifica una combustione e un’espansione del gas molto molto molto rapida.
La pressione aumenta molto, molto, molto rapidamente. E parliamo di centinaia o migliaia di bar/atmosfere.
Quando il proiettile inizia a muoversi però, la pressione diminuisce. Questo perché lo spazio disponibile per il gas in espansione diventa maggiore man mano che il proiettile scorre lungo la canna. Pensa allo spazio disponibile come ad un cilindro che si allunga. Alla fine, dopo che il proiettile ha lasciato la canna, la pressione scende a zero, poiché non rimane più nulla per contenere il gas.
La curva di pressione è più o meno simile al diagramma qui a lato.
Forma, tempi e picco di pressione variano in base al tipo di polvere, alla quantità, al calibro, al tipo di innesco, alla lunghezza della canna, e a molti altri fattori.
Le piccole cartucce per pistola, come ad esempio un .32ACP, utilizzano polveri a combustione più rapida. La pressione deve svilupparsi rapidamente per bruciare completamente e ottenere la massima spinta prima che il proiettile lasci la corta canna. All’altra estremità dello spettro, i calibri più grandi per fucile tendono a utilizzare polveri a combustione molto più lenta. Sono progettati per continuare a bruciare e creare gas in espansione, mentre il proiettile scorre lungo la canna più lunga. Poiché la velocità di combustione è più lenta, la pressione non raggiunge subito il picco, ma si sviluppa in un periodo di tempo più lungo.
Si cerca di ottenere la massima prestazione dalla propria combinazione per assicurarsi che la curva di pressione sia adatta al lavoro. desiderato.
La velocità di combustione della polvere (e la velocità con cui crea gas in espansione) deve essere in armonia con il volume della cartuccia, la lunghezza della canna, il peso del proiettile e la forza progettata dell’arma.
Fortunatamente non devi preoccuparti di questi aspetti se segui le tabelle di caricamento pubblicate nei manuali di ricarica.
Ricorda le diverse combinazioni:
- Una polvere più progressiva (più lenta) impiega più tempo a bruciare ed è più adatta a calibri da fucile, con canne lunghe.
Impiegata su canne corte forse non brucierebbe completamente ed avremmo una spinta scarsa, con anche molta polvere incombusta sputata dalla volata, perchè come crolla la pressione, la polvere non brucia più correttamente. - Una polvere poco progressiva (veloce) cerca di generare la massima pressione in tempi rapidissimi, creando un picco pressorio importante (elevatissima pressione subito, in poco tempo/spazio canna).
- Un proiettile pesante fa più fatica a muoversi: immagina di dover spingere una bicicletta anzichè una macchina o un camion …).
Se utilizzi una polvere troppo veloce potrebbe generarsi un aumento di pressione eccessivo, perchè il proiettile “ci mette più tempo ad accelerare“.
Perciò … aumentando il peso del proiettile dovrai anche cercare di aumentare la progressività della combustione (polvere più lenta o una dose minore). - Invece un proiettile più leggero tenderà ad accelerare più velocemente, andando però ad aumentare il volume a disposizione del gas e facendo diminuire velocemente la pressione.
Perciò tendenzialmente (indicativamente, fai sempre riferimento alle tabelle ufficiali!!) al diminuire del peso del proiettile si utilizzano polveri più veloci. - Anche il tipo di palla / ogiva può incidere: il semplice piombo è più malleabile e reagisce bene alla formatura nella canna; un proiettile camiciato in rame (o altro materiale più duro) richiederà una spinta iniziale maggiore.
Ma anche la forma può generare un maggiore o minore attrito in canna. Così come la stessa forma può incidere sullo spazio “vuoto” in cartuccia a parità di O.A.L.
Perciò a parità di altezza finale cartuccia, con palle diverse potrebbero esserci differenze sostanziali nello spazio “sotto la palla“, a disposizione dei gas al momento dell’accensione. - Una canna lunga richiede una pressione costante (beh … quasi, magari si potesse!) per continuare a spingere il proiettile per tutto il lungo percorso; considera anche che man mano che la palla avanza ho maggiore spazio per i gas e pertanto serve una continua combustione che generi nuovo gas per mantenere pressione.
Ecco il motivo per cui su canne lunghe si utilizzano sempre polveri più progressive. - Una canna corta invece richiede che tutta la combustione si esaurisca in poco spazio (e poco tempo). Ecco perciò che sono preferibili polveri più veloci.
- Un innesco magnum genera una fiamma maggiorata e più calda, che può favorire una più rapida accensione della polvere e perciò può aumentare la pressione iniziale (ma solo la pressione iniziale).
- Un proiettile troppo affondato nel bossolo può lasciare uno spazio troppo ridotto per la combustione, generando una pressione iniziale elevatissima.
- Una crimpatura leggera può provocare un prematuro avanzamento del proiettile, con conseguente brusco calo della pressione e con una combustione non ottimale, o a volte una sorta di “doppia accensione” (vedi ad es. i casi con proiettili di gande diametro coe il .500).
Ovviamente in tutto ciò occorre considerare i limiti strutturali previsti per i vari calibri.
Non posso usare polveri troppo progressive o dosi eccessive se vado a superare i limiti di pressione previsti per il dato calibro. Le armi sono costruite per resistere alle cariche standard, con un qualche margine.
Se esagero un po’ posso provocare una rottura dell’arma.
Se esagero un po’ troppo posso avere anche l’esplosione della camera o della canna, con potenziali conseguenze anche gravi.
Perciò capite che ci sono molti fattori che influenzano la ricerca della carica ottimale: innesco, peso e tipo palla, polvere (quantità e progressività), lunghezza canna, crimpatura, …
Prima considerazione: NON fate esperimenti a … sentito dire. Prendete le tabelle dei produttori ed iniziate da quelle. E poi, se volete variare le dosi e/o i componenti, procedete per piccolissimi step, aiutandovi con un cronografo ed ispezionando accuratamente arma e bossoli dopo ogni test.
(ma perchè dovreste complicarvi così la vita ?)
Polvere
Troppa polvere!
Se sovraccarichi un bossolo (ci metti troppa polvere), rischi di aumentare quel picco di pressione di cui abbiamo parlato prima, fino a raggiungere livelli pericolosi.
Anche se vorresti “far andare più veloci i tuoi proiettili”, … ‘assa stare!
Se superi la quantità massima di polvere specificata nelle tabelle di ricarica, rischi di far esplodere la pistola, di provocarti lesioni (e magari anche a chi ti è vicino) fino anche a potenziali danni letali.
Troppa poca polvere!
Non usare abbastanza polvere è altrettanto pericoloso!
Se carichi meno del minimo specificato nelle tabelle, rischi di non sviluppare una pressione sufficiente per spingere il proiettile fuori dalla dalla canna.
Ovvero il colpo è esploso ma la palla non è uscita completamente dalla canna.
E se non te ne accorgi subito, se stai sparando in sequenza, se fai seguire un altro colpo …
hai appena sparato un altro proiettile che viene lanciato a velocità supersonica in una canna “otturata”; un missile che va a scontrarsi con un corpo “fermo” bloccato in canna.
In genere il danno meno grave è una deformazione della canna (nel migliore dei casi); ma potresti anche provocare una possibile “apertura” della canna, o anche una esplosione della canna.
Se qualcosa non suona bene dopo aver sparato un colpo, non sparare di nuovo!
Fermati e segui le procedure di sicurezza (dell’arma e del poligono) per scaricare e controllare l’arma.
Dovete imparare anche a … sentire l’arma, lo sparo, avere sempre tutti i sensi attivi per capire subito se qualcosa non va come dovrebbe.
E dato che è così importante il peso esatto della polvere, e dato che è anche difficile essere precisi con pesi così ridotti (4 grains alla fin fine sono un quarto di grammo), ti consiglio di controllare la precisione della bilancia ogni volta che inizi una sessione di ricarica. Se usi una bilancina digitale tarala con il peso di calibrazione incluso, ma procurati anche un peso campione da 0,2 o 0,5 grammi per assicurarti che la lettura sia accurata. E’ vero che i pesi campione “certificati” costano un rene; però se hai qualche amico farmacista, o conosci qualcuno che lavora in laboratori, o al poligono c’è qualcuno che ha un peso certificato o una bilancina certificata, fatti pesare uno dei tanti pesi “cinesi” da pochi euro, ti segni l’errore della tua bilancina e lo tieni come campione.
E ricorda di tenere d’occhio anche le batterie. Quando le batterie si scaricano, le bilance digitali possono dare misure strane.
Altre note / consigli:
Conserva la polvere su uno scaffale diverso da quello in cui lavori.
Durante la ricarica tieni solo un ( UNO SOLO !) contenitore di polvere sul banco di ricarica. In questo modo sarai assolutamente sicuro di quale polvere si trova nel tuo dosatore.
Dosatore di polvere
Se NON stai lavorando con una pressa progressiva, che in genere ha integrato (o è predisposta) un dosatore polvere, allora starai probabilmente utilizzando un dosatore manuale, da banco.
Se sono pochi colpi potresti anche andare a pesare ogni singola carica, ma parliamo di veramente pochi colpi … altrimenti i tempi si dilatano enormemente.
Un dosatore manuale funziona secondo lo stesso principio generale: dosa un VOLUME di polvere, NON un peso.
Come ho già detto, ogni polvere a parità di volume ha un peso diverso.
Perciò ricorda bene che ad ogni cambio di tipo polvere, va ricalibrato il dosatore in modo che eroghi il peso desiderato. Cioè devi ri-regolare il volume del cilindro, del cassettino, del tubetto, perchè eroghi il dato peso di polvere che desideri.
Mai, mai, mai mescolare o combinare le polveri.
Se commetti un errore, o pensi di aver commesso un errore, o sei indeciso se c’è qualcosa che … non ti torna, fermati!
Ricomincia da capo.
Prendi il martello cinetico e per sicurezza smonta le munizioni dubbie.
Recuperi la palla ed bossolo innescato, e riassembli il tutto con le dosi o le polveri giuste.
Inserimento palla
Inserire un proiettile significa premerlo (affondarlo) nel bossolo alla profondità corretta. La profondità a cui inserisco la palla è molto molto molto importante per una serie di motivi:- La cartuccia deve adattarsi correttamente alla camera e/o al caricatore, quindi non può essere troppo lunga.
- Deve rientrare nelle misure specifiche (O.A.L.: OverAll Lenght = lunghezza massima della munizione finita, fuori tutto)
- Il proiettile è progettato per trovarsi ad una certa distanza dall’inizio della rigatura nella canna. Se preme troppo nelle scanalature della rigatura, possono verificarsi condizioni di pressione pericolosamente elevate.
- Anche premere il proiettile troppo a fondo nel bossolo può creare pressioni pericolosamente (molto!) elevate
- Se la cartuccia di un revolver è troppo lunga, il proiettile potrebbe fuoriuscire dal cilindro e impedirne la rotazione. Oppure la palla potrebbe appoggiare nel cono di forzatura interno al cilindro e tenere la munizione sollevata (e questa se troppo arretrata potrebbe portare a difficoltà di rotazione o anche alla foratura dell’innesco).
Importanza della dose/peso/tipo
È importante utilizzare il peso esatto del proiettile per un dato carico!
Perché la carica di polvere che sarà indicata nella tabella, è stata sviluppata per spingere quel peso proiettile alla velocità desiderata con la pressione adeguata.
Il tipo di proiettile è importante perché, a parità di peso, un proiettile potrebbe avere una lunghezza diversa. Se un proiettile ha la punta lunga e appuntita, potrebbe pesare esattamente come uno con la punta piatta e tozza. Ma poiché hanno lunghezze diverse, quando la si inserisce nella cartuccia dall’alto, la profondità di seduta può essere molto diversa.
La lunghezza totale della cartuccia (C.O.A.L. o C.O.L.) è specificata per ciascuna combinazione di tipo e peso del proiettile come modo per controllare il volume interno del bossolo. Qualsiasi ricetta di caricamento pubblicata viene sviluppata attentamente partendo da un’ipotesi sul volume nel bossolo.
Se un proiettile viene spinto più in profondità nel bossolo, il volume interno sarà inferiore. Se la stessa quantità di polvere si accende in un volume più piccolo, la pressione iniziale che svilupperà sarà maggiore, o anche eccessiva!
Allo stesso modo, se un proiettile non viene premuto abbastanza in profondità, ci sarà più volume disponibile nel bossolo e la pressione sarà inferiore.
Ad esempio, una dose per un caricamento .45 ACP potrebbe specificare una lunghezza complessiva della cartuccia di 1,212 pollici per un proiettile a punta cava rivestita da 185 grani; ma una lunghezza di 1,155 pollici per un proiettile Match rivestito a punta piatta da 185 grani.
Questo perché i due proiettili hanno lunghezze diverse sebbene abbiano lo stesso peso.
Ricorda, stiamo parlando di livelli di pressione di picco nell’ordine di migliaia di bar, quindi è davvero, davvero importante prestare molta molta molta attenzione ai dettagli per ciascun carico specifico. Controllare sempre il peso del proiettile, il tipo di proiettile e la lunghezza complessiva della cartuccia per assicurarsi che rispettino le linee guida pubblicate.
Come inserire un proiettile
La maggior parte delle matrici di inserimento svolgono in realtà due funzioni: inserimento e crimpatura. Se regoli bene bene la matrice e la pressa, e se i bossoli hanno tutti la stessa lunghezza (caso molto improbabile però), puoi eseguire entrambi i passaggi contemporaneamente e con buona affidabilità e costanza.
Le matrici di inserimento hanno una specie di tappo rimovibile che si regola su e giù nel corpo della matrice per impostare l’esatta profondità di inserimento.
L’inserimento del proiettile implica che deve affondare nel bossolo con una certa pressione.
Sappiamo da quanto scritto precedentemente che la palla dovrebbe essere perfettamente aderente al bossolo, ad eccezione della bocca del bossolo che sarà stata aperta (svasata) leggermente per consentire di inserire il proiettile, proprio come invito per l’inserimento.
Quando assieme all’inserimento hai anche un’azione di crimpaggio, stai applicando alla palla una pressione verso il basso per posizionarla, ma anche stai premendo il bossolo verso l’interno per cercare di bloccare la palla stessa.
È come mettere un tappo in una bottiglia dove il collo della bottiglia si riduce continuamente mentre cerchi di spingere dentro il tappo.
Se stai ricaricando proiettili di piombo più morbido o ramati, è possibile che si venga a creare un piccolo rigonfiamento nel bossolo, soprattutto se le regolazioni della matrice non sono perfette.
La forza del die di inserimento deve contrastare la pressione della crimpatura, e può schiacciare la palla fino anche al punto di rigonfiare il bossolo stesso. E questo rigonfiamento può interferire con il cameramento delle cartucce.
Io personalmente preferisco gestire l’inserimento e la crimpatura in passaggi separati.
Secondo me eseguire queste operazioni separatamente è molto più agevole e controllabile; e la regolazione dei dies singolarmente per ogni passaggio è molto più semplice.
Per questo mi trovo molto bene con il famoso / famigerato / discusso quarto die.
Inserto premi palla del die.
A seconda del calibro, gli elementi di spinta della palla contenuti nei dies possono essere dotati di più di un inserto, o possono avere due tipi di invito. Noterai che in genere un inserto è dotato di un’estremità piatta incassata, da usare per i proiettili a punta piatta e wadcutter. In genere l’altro inserto, o l’altra faccia del cilindro di spinta, avrà un incavo con forma conica o arrotondata, indicato per le palle con ogiva pronunciata (tipo RN).
Ecco come controllare la fase di inserimento, senza crimpare:
- Innanzitutto assicurati che l’inserto della matrice di inserimento sia adatto al tipo di proiettile che stai caricando: punta arrotondata o punta piatta.
- Allenta / svita la regolazione dell’insertitore palla verso l’alto.
Evitiamo così di avere subito una regolazione troppo “bassa“. - Inserisci lo shell holder nell’alloggiamento della pressa.
- Metti un bossolo vuoto (meglio se appena passato nel primo die, riformato) nello shell holder e solleva completamente il pistone della pressa.
- Ora, avvita la matrice nella pressa (il bossolo risulterà inserito nella matrice) finché non senti che inizia a toccare il collo del bossolo, che inizia a fare resistenza. Significa che il colletto di crimpaggio inizia a incontrare il collo del bossolo.
Allentare la matrice di un 1/4 giro per assicurarti che l’anello di crimpaggio nel corpo della matrice non tocchi il bossolo. Questa dovrebbe essere la quota “zero”, ovvero il livello in cui il die non opera alcuna crimpatura.
Ricorda che il corpo della matrice è sagomato all’interno per fornire la crimpatura, quindi per crimpare è necessario avvitare o svitare l’intero die.
Quando sei sicuro che la matrice non tocchi il bossolo, utilizza l’anello di bloccaggio per fissare il die in posizione. - Abbassa il pistone e rimuovere il bossolo vuoto.
- Prendi un bossolo, con la sua carica di polvere, e posizionatelo nello shell holder.
- Metti un proiettile nella bocca del bossolo.
- Sollevare completamente la pressa.
- Ora avvita il regolatore dell’inserimento della palla finché non senti che tocca il proiettile.
- Abbassare il pistone della pressa.
- Avvitare l’inseritore palla di un paio di giri e sollevare nuovamente la munizione.
A questo punto il proiettile dovrebbe essere inserito nel bossolo di un po’ (dipende dal passo di filettatura). - prendi il bossolo e con un calibro controlla la lunghezza della cartuccia.
- Continua a ripetere le fasi avvita/rimuovi/misura per regolare il blocchetto di inserimento palla fino a quando non lo avrai impostato per la lunghezza complessiva desiderata.
- Alcune matrici hanno un anello di bloccaggio per lo stelo dell’inseritore palla per assicurarsi che rimanga nell’impostazione desiderata.
- Procedi inserendo il resto dei proiettili del tuo lotto.
Controlla la lunghezza di tanto in tanto per assicurarti che le impostazioni siano corrette.
ATTENZIONE: se decidi di usare lo stesso die anche per crimpare, conviene (secondo me) prima regolare la crimpatura e poi l’altezza palla. Perchè per regolare la crimpatura devi alzare/abbassare il die; e quindi anche l’altezza palla varierà di conseguenza (e quindi la devi ri-relogare)
Crimpatura
Crimpare è forse un termine improprio, o comunque poco italiano. Ma è quello più in uso.
Se tutti i passaggi che abbiamo visto in precedenza vengono eseguiti correttamente, non è necessario deformare eccessivamente l’ottone contro il proiettile per “tenere saldamente” in posizione la palla.
Ricordate che abbiamo già detto di come la stessa tensione del collo del bossolo già trattiene saldamente il proiettile: quando un proiettile viene inserito in un bossolo adeguatamente ridimensionato, c’è già una elevata tensione che tiene in posizione la palla.
La maggior parte delle munizioni per pistole semiautomatiche (bossoli praticamente cilindrici) richiede una crimpatura che … si limita semplicemente alla rimozione della “svasatura” dell’imboccatura del bossolo, che abbiamo creato per inserire la polvere e per inserire la palla.
Questo tipo di crimpatura è indicata come taper crimp, una crimpatura cilindrica.
Per altre munizioni, come ad es. quasi tutti i calibri per revolver (.38 Special, .357 Magnum, .44 Magnum, per citarne alcuni), la crimpatura deve operare in modo molto più aggressivo.
Si usa perciò una crimpatura nota come roll crimp; in questo caso viene proprio spinto, piegato il bordo dell’imboccatura del bossolo nel proiettile stesso, contribuendo a bloccarlo in posizione.
(e questa come la indichiamo correttamente in italiano? crimpatura a rullo? Rullatura? …)
Head Space
Lo spazio di testa (head space) è un argomento ampio e complesso che non ho alcuna intenzione di approfondire qui. Ai nostri fini (ricarica semplice) basterà anche una definizione semplice.
Pensa all’head space (spazio di testa suona proprio male!) come alla quantità di “spazio libero” tra la faccia della culatta, dell’otturatore, e il fondo del bossolo quando viene camerato un una pistola o in un tamburo.
Un proiettile deve essere leggermente più piccolo della camera della pistola in modo che possa essere inserito e poi estratto dopo lo sparo, quindi c’è un po’ di spazio di manovra. L’head space è più o meno lo spazio, il gioco che c’è in senso assiale, davanti o dietro la munizione.
Alcuni calibri misurano lo spazio di testa dalla faccia della culatta al bordo della cartuccia, altri alla bocca della cartuccia e così via.
Dal nostro punto di vista (ricarica amatoriale per arma corta), basta capire che vogliamo gestire la quantità di gioco tra la faccia della culatta e il fondo della munizione.
Giusto per essere chiari sulla terminologia, quella che indico come faccia di culatta è la parte piatta dell’otturatore, del carrello o del fusto di un’arma dove si trova il foro del percussore. Dove in genere va ad appoggiarsi il fondello del bossolo appena camerato.
Nelle armi semiautomatiche la faccia della culatta è solidale al carrello. Mentre il carrello si sposta in avanti, la faccia della culatta preme contro il fondo della cartuccia. Lo stesso concetto si applica ai fucili a ripetizione.
Con un revolver, la faccia della culatta è in realtà parte del telaio dietro il cilindro.
La camera dell’arma (a culatta chiusa) e le dimensioni della cartuccia determinano lo spazio di testa.
Se una munizione è troppo corta, ci sarà molto gioco davanti o dietro, e quindi l’head space sarà elevato.
Se una munizione è troppo lunga, l’otturatore o il cilindro non si chiuderanno correttamente perché la base della cartuccia sporge troppo.
Oltre alla dimensione della cartuccia, c’è un altro fattore che determina lo spazio di testa. Le cartucce sono sempre tenute in posizione nella camera o nel tamburo dalla loro forma, dalla geometria del bossolo.
Le cartucce cilindriche (o quasi) per pistola sono posizionate andando ad appoggiare la bocca del bossolo contro una cresta nella camera.
Le cartucce bordate (rimmed) sono posizionate appoggiandosi al bordo della camera (o del tamburo) impedendo al bossolo di affondare nella camera.
Le cartucce a collo di bottiglia (bottlenek) sono tenute in posizione appoggiando la spalla alla camera stessa.
Esistono altre varianti, ma nella maggior parte dei casi questi sono i metodi principali che aiutano a determinare lo spazio di testa.
Ed è qui che entra in gioco il tipo di crimpatura.
Una munizione cilindrica per pistola (ad es. il classico 9×19, o un .45acp) richiede una crimpatura di tipo cilindrico, taper crimp; perché il bordo sull’imboccatura del bossolo si appoggia contro la cresta della camera per posizionare la cartuccia all’altezza giusta.
Ad esempio, se si applica una crimpatura roll (a rullo) su una cartuccia da 9 mm, non vi è un appoggio per un punto d’arresto; e tutto il posizionamento sarà condizionato dalla minima conicità della munizione, che però è veramente minimale. Perciò la cartuccia potrebbe essere in grado di muoversi avanti e/o indietro nella camera; anche se in misura veramente minimale.
Se si sposta troppo in avanti, il percussore potrebbe non raggiungere l’innesco con forza sufficiente per sparare la cartuccia. E l’estrattore potrebbe non agganciare correttamente.
Oppure, quando c’è troppo spazio tra la base della cartuccia e la faccia della culatta, la cartuccia potrebbe allungarsi longitudinalmente quando sparata, creando così una situazione pericolosa (bossolo potrebbe rompersi e sfogare il gas verso il tiratore).
D’altra parte, con un calibro in cui lo spazio di testa è determinato da un anello (rimmed), come il .38 Special, o dalla posizione della spalla (bottleneck) come nel .223 Rem, non è necessaria una crimpatura cilindrica, taper. In questi casi possiamo scegliere di crimpare valutando solo altri fattori (pressioni, peso palla, tipo polvere, …).
Diverse palle presentano una scanalatura che circonda il proiettile nella posizione esatta in cui dovrebbe terminare l’imboccatura del bossolo. Ciò consente alla bocca del bossolo di essere “ripiegata” (rolled) in modo che venga premuta nella scanalatura. Ciò crea un effetto di bloccaggio forte che aiuta a bloccare saldamente il proiettile.
Ad esempio, nei revolver con un forte rinculo (già dal .357 in su) è quasi d’obbligo poiché le munizioni nel tamburo subiscono un elevatissimo contraccolpo quando viene sparata una cartuccia. Senza una buona e solida crimpatura, i proiettili possono penetrare più in profondità nei bossoli o iniziare a fuoriuscire dal bossolo stesso.
Da sinistra a destra: un proiettile di piombo con scanalatura di crimpatura (cannelure), un proiettile Blackout .300 anch’esso scanalato, un proiettile .308 sempre con cannelure ed un proiettile .308 senza alcuna scanalatura.
Ispezione e stoccaggio
L’ultima fase del processo di ricarica è l’ispezione (importante) e lo stoccaggio (diciamo che dobbiamo inscatolare come si deve le munizioni).
Dopo aver terminato tutto il processo di ricarica, mentre metto ciascuna cartuccia completata in una scatola, la controllo per assicurarmi che sia tutto in ordine.
Il proiettile sembra essere posizionato alla giusta profondità (qui aiuta anche solo una visione d’insieme delle munizioni nella scatola)?
Ci sono ammaccature o crepe sulla cartuccia che prima non avevo notato?
Se sto caricando proiettili di piombo, si è depositato del piombo o del lubrificante dei proiettili sulla parte esterna del bossolo?
Il proiettile è intatto o ammaccato?
L’innesco è correttamente posizionato? A volte, un nuovo primer potrebbe non essere ben inserito (sporge). O qualcosa è andato storto durante la ricarica (ad es. con le progressive) e non c’è proprio l’innesco; o forse c’era una tasca del primer un po’ usurata e il nuovo innesco è caduto.
Il primer è inserito con il lato corretto, rivolto verso l’interno (qualche volta è possibile che un primer si sia girato durante l’inserimento nel tubo di caricamento, o non ce ne siamo accorti noi durante l’alimentazione del serbatoio).
Questa ispezione finale è l’ultimo passaggio prima che le tue munizioni si dirigano al poligono e … ti trovi nella …. al momento di usarle.
Se hai il benchè minimo dubbio, metti da parte quella munizione!
Vai a rovinarti un’arma, una giornata, o peggio potresti far del male a qualcuno, per una munizione ? (e pensa alla figura …)
Rimuovila.
E poi con calma usa il martello cinetico per smontarla e recuperare qualcosa.
Le scatolette portamunizioni in plastica sono eccellenti per questa attività. Sono robuste (se di qualità), impediscono alle munizioni di cadere, durano a lungo, ci si possono attaccare etichette (e poi rimuoverle facilmente). Ma soprattutto aiutano a verificare molti aspetti della ricarica.
Ad es. subito si può notare se c’è qualche colpo più alto o più basso; o si può vedere se gli inneschi sono tutti ben inseriti (anche solo scorrendoci sopra con le dita si noteranno subito le differenze).
L’ultimo passo?
Vai a sparare i tuoi colpi !
Argomenti … avanzati
Questa guida è essenzialmente pratica; non è un’enciclopedia.
La ricarica può essere un argomento infinito pieno di dettagli, scenari ipotetici e discussioni e apprendimenti senza fine. Questo è uno dei motivi per cui è così appagante: c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare.
Dato che non è il mio scopo trattare tutto, volevo solo accennare ad alcuni argomenti … un po’ più avanzati.
Archiviali nella parte inferiore posteriore del tuo cervello, in fondo in fondo; se e quando li re-incontrerai durante il tuo eventuale percorso di approfondimento, magari ti capiterà di ricordare di averlo già … visto.
Durata di un bossolo in ottone
I bossoli in ottone sono in genere riutilizzabili; e questo è ciò che rende la ricarica relativamente economica. È il componente più costoso ed in genere puoi ri-usarlo da … tre a una decina di volte, a seconda di tanti fattori.
Tieni solo presente che non puoi ricaricare (perciò riformare e stressare) lo stesso pezzo di ottone all’infinito. Ogni volta che spari, quel pezzo di ottone si ridimensiona, si allunga e si contrae ed è sottoposto a tutti i tipi di kaboom.
Ciò conferisce al bossolo un vero e proprio processo di stress ed usura.
Di conseguenza, sarebbe opportuno tenere traccia del numero di volte che hai utilizzato un bossolo, in modo da poterlo smaltire prima di trovartelo incollato alla camera di cartuccia, o prima che si apra e rilasci la palla anche solo scarrellando.
Ho detto che si potrebbero ricaricare “fino a 10 volte” ?
E’ un numero indicativo.
Dipende anche questo da tanti fattori: caratteristiche del calibro, qualità dell’ottone, tipo di ricarica, modo di ricarica, attrezzature, …
Una cosa che puoi fare per prolungare la durata dei tuoi bossoli è … caricare con moderazione.
Come ricarica iniziale ti consiglio di utilizzare dosi di caricamento “medie”. Magari evita le dosi massime.
Se devi sparare ad un pezzo di carta a 15 metri … non è che ti serve chissà che energia!
E se non sottoponi il bossolo ogni volta alla pressione massima ammissibile, … magari decide di reggere una volta in più. Ed anche la tua arma ringrazierà.
Idem per la crimpatura; considera che il collo è riformato, poi allargato (svasato) e poi ricompresso (a volte anche ripiegato) … capirai che questo tira e molla agevola il precoce cedimento.
E lo noterai anche dalla base dalla pressa: alla fine di una ricarica, tra riformatura, svasatura, crimpaggio … noterai alla base del piano di lavoro una fine limatura di ottone, residuo di tutti i processi di lavorazione dell’ottone che hai fatto con la pressa.
Ripeto: dipende anche dal calibro.
Un calibro 9mm deve resistere ad una pressione 10 volte minore rispetto ad un .460S&W …
E sarà sempre molto molto minore rispetto ad una munizione per .308. In genere le munizioni per arma lunga generano pressioni maggiori rispetto all’arma corta, anche se a volte con picchi pressori minori; ma comunque data la maggiore dimensione del bossolo, il carico di pressione per superficie dell’ottone è nettamente diverso.
La cosa importante che qui cerco di dire è che … l’ottone non è immortale.
Rigature poligonali e palle in piombo
Andando per poligoni, incontrerai decine, centinaia, migliaia di esperti della ricarica. Ognuno con le proprie tesi (e purtroppo spesso senza alcuna predisposizione al confronto).
Circolano le più disparate teorie sul caricamento di proiettili di piombo in armi tipo Glock o Tanfoglio o altre armi che utilizzano canne con rigatura poligonale.
Glock consiglia palle ramate; Tanfoglio non specifica alcuna differenza; altri ancora non si esprimono.
Senza seguire le correnti, e senza approfondire la tecnologia di rigatura, diamo un’occhiata alle differenze fondamentali.
La rigatura tradizionale assomiglia più a un sistema di scanalature, di “intagli” nella canna. A volte vengo fatti proprio intagliando la canna (con olive diamantate), altre volte sono fatti tramite forme e presse.
Qualunque sia la tecnica di produzione, il risultato finale è simile: le scanalature hanno spigoli vivi (cioè spigoli a 90° o quasi, netti).
Con la rigatura poligonale non ci sono tagli netti per formare le rigature. Piuttosto, le rigature sembra colline e valli dolcemente curve. Diciamo che sono specie di avvallamenti che rendono il foro della canna non più cilindrico ma con 6, 7, 8 o più deformazioni.
La teoria è che in una canna poligonale la palla resta sempre a contatto con l’interno della canna, garantendo una migliore tenuta ai gas, e garantisce una migliore tenuta alla rigatura (ovvero sono molto più improbabili i “salti di rigatura”).
Una delle possibili controindicazioni è che questo tipo di rigatura (poligonale) può portare ad un maggiore accumulo di piombo in canna; quindi quando spari proiettili di piombo è possibile che la canna possa iniziare a essere parzialmente ostruita da depositi di piombo.
Ma la canna non si riempirà completamente e non si chiuderà !
Ma man mano che il piombo si accumula, ogni proiettile che deve passare incontrerà delle irregolarità, delle asperità, e oltre a perdite di costanza della munizione, possono esserci differenze di pressione.
Io ho quasi sempre usato solo proiettili ramati.
Però, essendo questo un argomento di cui si discute spesso, io penso che … (ed è SOLO una mia idea) in genere tutte le palle in piombo tendono a creare depositi in canna; soprattutto quando si generano pressioni e temperature e velocità molto elevate.
E’ anche vero che il piombo si può togliere con relativa facilità (al limite è un servizio che molte armerie offrono).
Se non avete problemi nello spendere qualche centesimo in più per ogni “pum!”, acquistate proiettili ramati e vi togliete il pensiero.
C’è anche da dire che non ho idea di come si comportano i proiettili verniciati, perchè non li uso molto e non ho perciò grande esperienza.
Tanto per essere chiari, i proiettili in piombo sono ottimi (per le caratteristiche intrinseche, è di certo la migliore soluzione per le munizioni) e forniscono ottimi risultati in tutti i tipi di armi, dai revolver alle pistole semiautomatiche ai fucili.
Basta essere consapevoli dei potenziali problemi e attenzioni (il piombo è da maneggiare con attenzione!).
Munizioni con polvere nera
Allora… la ricarica con la cosiddetta polvere nera è una cosa completamente diversa, anche se molti concetti sono simili.
Intanto diciamo subito che i dati di caricamento NON sono intercambiabili tra polvere nera e polvere infume.
E NON dare mai per scontato che sia possibile utilizzare ricariche di polvere infume in pistole progettate per polvere nera.
Le pressioni della polvere nera sono generalmente molto inferiori a quelle dei carichi di propellente senza fumo.
Se vuoi avventurarti nel mondo della ricarica della polvere nera, consultare un manuale dedicato, o affidati ad associazioni di provata esperienza (in genere sono i gruppi che si divertono con le rievocazioni storiche e/o western).