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La storia di Samuel Colt è strettamente legata ai suoi famosi revolvers.
Anzi, è la storia del revolver.

Una storia che coinvolge in modo profondo quella del mito del West, la stessa storia degli Stati Uniti, e la nascita dell’industrializzazione e del commercio.
Una storia che conferma le opportunità che allora si aprivano in quel nuovo mercato, e che andranno ad alimentare il «sogno americano».

Ed anticipo una precisazione: anche se noi europei associamo la figura di Samuel Colt principalmente ai revolver che portano il suo nome, in realtà Colt fu principalmente un geniale inventore.
La sua genialità si manifestò soprattutto nella produzione meccanica, ma iniziando sin dalla progettazione: pensando ai suoi revolver, Colt li concepì con una serie di parti intercambiabili così da poter utilizzare nella sua fabbrica operai specializzati per compiti specifici: insomma, ben prima di Henry Ford, inventò la catena di montaggio.

E fu un genio del commercio; o meglio, nei nuovi modi di fare commercio, di promuovere i prodotti, nelle nascenti automazioni, e nei rapporti con le persone.
Immaginò la tecnica commerciale che sarebbe esplosa solo il secolo successivo, ossia il marketing e la pubblicità.
Fu praticamente il primo che pagò per pubblicizzare i suoi prodotti, mise annunci sui giornali anche esteri, offrì cene di promozione, pagò persino il grande pittore statunitense George Catlin perché nei suoi quadri, oggi del valore di centinaia di migliaia di dollari, rappresentasse i suoi revolver in pugno ai cow boy.
Sì, fu anche l’inventore della pubblicità occulta. 

una delle poche foto “non ritoccate” di Samuel Colt
(all’epoca, data la scarsa qualità delle fotografie, era frequente un ritocco post-stampa)

E’ una figura di riferimento nella storia dell’industrializzazione americana; e la sua importanza nel settore “armi” è veramente secondaria rispetto all’eredità di idee, soluzioni, brevetti, progetti, nel settore della produzione, della meccanica, dei rapporti sindacali, della commercializzazione, ….

Sam Colt è stato un prodigio. In 20 anni è passato dall’essere praticamente squattrinato, ad uno dei 20 uomini più ricchi d’America; dall’essere letteralmente «un nessuno» fino a frequentare le persone più ricche, famose e, occasionalmente, più potenti del mondo.
Partendo da un’idea e da un prototipo scolpito in un pezzo di legno, ideò una vera rivoluzione nel campo delle armi, e organizzò una delle imprese industriali più grandi e di maggior successo in America.
Ed inventò (ed esportò in tutto il mondo) un nuovo concetto di fabbrica, nuovi macchinari, nuovi sistemi di produzione, nuovi modelli di rapporto con i lavoratori; e divenne un pioniere nel marketing e nel commercio.

Oltre 200 anni dopo la sua nascita, la sua storia è ancora sorprendente.